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Focus on: Cinema Tavolara. Intervista a Piera Detassis

Focus on: Cinema Tavolara. Intervista a Piera Detassis
Focus on: Cinema Tavolara. Intervista a Piera Detassis
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 July 2015 alle 16:00

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Porto San Paolo, 13 Luglio 2015 – Domani partirà ufficialmente la 25esima edizione del Festival del Cinema di Tavolara “Una notte in Italia”. Un evento attesissimo, unico nel suo genere e con una forte componente green. Cosa riserverà questa edizione numero 25? Lo abbiamo chiesto a Piera Detassis.

Piera Detassis, direttrice artistica del Festival del Cinema di Tavolara, 25 anni di storia per questo evento. Cosa ci dobbiamo aspettare?

25 anni che io fatto tutti! Quindi, una vita, una parte di vita importantissima. Siccome la prendiamo sul ridere, perché ogni anno abbiamo delle difficoltà nonostante sia un brand molto forte quello del Cinema Tavolara, quest'anno è molto dedicato alla satira. Ci saranno Neri Marcorè e le Tigri della Mavàsia, uno spettacolo teatrale di Giovanni Veronesi che si chiama “A Ruota libera” su e contro il cinema e i suoi personaggi. Ci sarà un film su Dio, però un Dio che vive a Bruxelles, in un ufficio.. crea il mondo in sette giorni però fa un po' di pasticci, il figlio è morto naturalmente a 33 anni, la figlia invece è una ribelle. Il film è di Jaco Von Dormael, un regista molto conosciuto, molto adatto all'atmosfera di Tavolara. Lui sarà presente! E' la prima volta che abbiamo un regista straniero, la prima volta che usiamo fare questa incursione però ormai il nome di Tavolara è tale, il pubblico è tale, che la gente gente sceglie di venire qua anche per lanciare un film o per continuare a lanciarlo. Questo è un risultato fondamentale.

Com'è cambiato in 25 anni questo splendido festival all'aperto?

Si è espanso. Intanto devo ringraziare Marco Navone, Augusto Navone e tutti quelli che hanno lavorato con noi e che hanno dato un'idea di natura e di espansione verso le spiagge, verso i luoghi e le location che io non avrei mai potuto avere perché non sono del posto. Io avrei potuto mettere i nomi, i personaggi, i miei rapporti, ma loro hanno immaginato la potenzialità turistica naturale di questo spazio. E' cresciuto in questo senso, si è espanso in tante spiagge, ha mutato un po' natura. Prima c'era l'esigenza di mostrare molti film che non si vedevano in Sardegna, oggi i film di vedono dappertutto. Il problema non è più dove li vedi, ma come li vedi. In questo Tavolara dà la possibilità di vedere film incrociandoli con la cultura, con l'entertainment, e di vederli in una situazione di community, di comunità. Ed è questo che secondo me è cambiato, dobbiamo seguire quest'onda. E' chiaro che i film si possono scaricare legalmnte e illegalmente ovunque. Oggi perché la gente sceglie l'arena? Perchè sceglie Tavolara? Perché c'è un altro rapporto di vicinanza e con il proprio vicino e con l'artista, quando c'è. Quindi questo forse è il cambiamento di Tavolara.

Prima parlava di difficoltà. Che genere di problemi può avere un Festival così ben congegnato e con un così grande appeal?

Non sono arrivati più fondi, sono arrivati più soldi. Non voglio essere troppo polemica, però io credo che questo festival a lungo sia stato sottovalutato. E' la sua caratteristica. Quando sento dire che “il festival è una grande famiglia”... sì, però una grande famiglia di professionisti. Non si confonde il professionismo di chi ha fatto questo festrival con l'affettività pura e semplice. Perché il lavoro non è questo, il lavoro è un'altra cosa e qua c'è tanto lavoro.

Torniamo all'edizione 2015. Avete scelto un argomento particolare, la satira, e una madrina altrettanto speciale. Giusto?

Chiara Francini. Una delle comiche più brillanti, una delle più estrose, una delle più cattivelle, che gode di una grossa notorietà televisiva. Ha fatto un ultimo film dov'era strepitosa, porterà una nota particolare a questa settimana di proiezioni. E' anche come volessi togliermi un po' di sfizi. Facciamo un po' i cattivi per un po'! Ci sarà anche Maria Sole Tognazzi che racconterà, con le prime immagini del suo film, una storia d'amore lebica fra Sabrina Ferilli e Margherita Buy. Quindi questo non è male. E' un altro punto in più verso un politicamente scorretto, lasciatemi dire questa banalità, però mi sembra interessante di questi tempi.