Olbia - La notizia del commissariamento della Provincia di Olbia-Tempio (e di altri 4 enti intermedi) arriva come un fulmine a ciel sereno a Poltu Cuadu, sede del Consiglio comunale della Città di Olbia. In corso vi è la seduta consiliare programmata, tanti i punti all'ordine del giorno. Ma il primo argomento è necessariamente la chiusura della Provincia. In aula siede il presidente vicario
Pietro Carzedda, che è anche consigliere comunale. "
Non mi sento di dire nulla - ha detto Carzedda interpellato da "Il Giornale di Olbia" - domani approveremo il bilancio
(sabato mattina è convocato il consiglio provinciale ndr), poi decideremo cosa fare. La decisione che il Consiglio comunale ha preso oggi è molto importante". Ma cos'ha deciso il consiglio? Dopo un ampio e articolato dibattito, i capigruppo di Poltu Quadu hanno stilato un documento che è stato approvato dall'aula all'unanimità. In questo documento, in sostanza, si decidono i passi fondamentali che la Gallura - attraverso il contributo del Comune di Olbia - andrà a compiere. In primis, il
Comune di Olbia ricorrerà al Ttribunale amministrativo della Sardegna contro la legge regionale approvata venerdì pomeriggio che commissaria 5 enti provinciali, tra i quali spicca la Provincia di Olbia-Tempio. In secondo luogo, l'ufficio legale del Comune è stato incaricato di trovare tutti i profili di illegittimità relativi a tale legge regionale. Fin qui le cosiddette "carte bollate". Poi vi è il profilo politico. A breve verrà convocato un consiglio comunale aperto sulla tematica "al fine di pervenire ad un completo coinvolgimento dei cittadini di Olbia e dell'intera Gallura". Tale determinazione politica verrà inviata agli altri sindaci della Gallura in occasione del già programmato incontro che si svolgerà a Sant'Antonio di Gallura il prossimo primo Luglio alle ore 10. Insomma, Olbia - così come per la Zona Franca - ha deciso di metterci la faccia e di diventare l'ente capofila del movimento contro il commissariamento degli enti provinciali.
