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Centro commerciale Gallura, Sanciu: “La Regione risolva le problematiche sulle concessioni”

Centro commerciale Gallura, Sanciu: “La Regione risolva le problematiche sulle concessioni”
Centro commerciale Gallura, Sanciu: “La Regione risolva le problematiche sulle concessioni”
Olbia.it

Pubblicato il 14 July 2011 alle 13:53

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Una partenza a singhiozzo per il centro commerciale “Gallura”, nuova scommessa imprenditoriale delle famiglie Dettori e Mossa. Inaugurata la scorsa settimana, la struttura, che ospita un supermercato e una trentina di negozi, ancora soffre di alcune problematiche relative alle concessioni. Già dalla posa della prima pietra, il “Gallura” fu oggetto di diversi dubbi: è perfettamente ubicato a poche centinaia di metri dal pozzo sacro di Sa Testa, sopra la collina che sovrasta il Golfo di Olbia. Bollato da tanti come ecomostro, ma difeso da altrettanti se considerati i 250 lavoratori impiegati, il terzo centro commerciale olbiese è attanagliato ancora da alcuni dilemmi, questa voltaburocratici.

A causa dell’assenza di un piano regionale dedicato al settore, il “Gallura” deve infatti classificarsi come “parco commerciale” ed è suddiviso in tre aree separate, condizione che obbliga gli utenti ad uscire fuori dai locali per spostarsi da un locale all’altro. Una situazione che ha spinto il Presidente della Provincia Olbia-Tempio nel prendere posizione in merito. «Le difficoltà incontrate dai titolari del parco commerciale “Gallura” vanno risolte al più presto. Non posso che essere solidale con loro, imprenditori galluresi che hanno avuto il coraggio di investire in un momento di difficoltà per l’economia del territorio – dichiara Fedele Sanciu, che continua - Dalla Regione dovrebbe esserci più sensibilità per questa problematica, dovrebbero varare subito quelle norme che consentirebbero di superare i cavilli burocratici che ancora impediscono al complesso di strutturarsi come un’unica area dedicata al commercio». Per il maggiore esponente dell’istituzione provinciale, il nuovo centro commerciale è di vitale importanza per l’intero territorio: «Dai 250 posti di lavoro attuali si arriverebbe almeno al doppio, ecco perché è opportuno che a Cagliari ci si affretti alla soluzione del caso. Non ci possiamo permettere infatti, in un periodo di crisi come questo, di non dare risposte ad imprenditori locali solidi che vogliono investiree che garantiscono il sacrosanto diritto dei consumatori di acquistare in una situazione di libera concorrenza».