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Cronaca

Centri diurni e di Salute mentale: confronto tra Asl di Olbia e mondo del Volontariato

Centri diurni e di Salute mentale: confronto tra Asl di Olbia e mondo del Volontariato
Centri diurni e di Salute mentale: confronto tra Asl di Olbia e mondo del Volontariato
Olbia.it

Pubblicato il 04 May 2012 alle 10:00

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Il silenzio di queste settimane sugli organi di informazione non deve esser preso come trascuratezza nei confronti di un settore delicato come la salute mentale; i vertici della Asl di Olbia non volevano esasperare i toni, in attesa di un incontro chiarificatore con le Associazioni di volontariato, i familiari e gli stessi pazienti, volto a illustrare, una volta per tutte, la riorganizzazione in atto all’interno del Dipartimento di salute Mentale e delle Dipendenze. Incontro che si è svolto ieri mattina, durante la manifestazione organizzata sotto la sede della Asl di Olbia dalle Associazioni di volontariato. In seguito alle richieste fatte dalle Associazione vengono di seguito trattati punto per punto le varie richieste: Primo punto: il direttore del Centro di Salute mentale. Dallo scorso anno, in seguito al pensionamento del dottor SalvatoreFrongia, la Asl di Olbia ha nominato SalvatoreCaraiquale Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze. E’ in corso, ed e’ arrivato alle battute finale il concorso per la nomina del Direttore del Centro di Salute Mentale: la commissione della Asl di Olbia è stata convocata per giugno per valutare i curriculadei professionisti che hanno partecipato al concorso; in seguito si avrà la nomina del Direttore del Centro di salute Mentale. Secondo punto: Centri Diurni di Olbia e Tempio I Centri diurni sono strutturesocio-sanitarieterritoriali che forniscono interventi a carattereeducativo-riabilitativoe di terapia occupazionale. AOlbia il centro diurno (CD) è operativo dalle 08.00 alle 13.30, vi operano 3 operatori sanitari (1 operatore tecnico ausiliario (ota), 1 operatorio sanitario (oss) e un ausiliario), coadiuvati nella loro attività dagli operatori del Centro di Salute Mentale. Per garantire la sua attivitàeducativo-riabilitativa e di terapia occupazionale il Dipartimento di Salute Mentale, annualmente, presenta all’Assessorato regionale alla Sanità dei progetti: sino al 2010 alcuni di questiprogetti hanno consentito di attivare delle collaborazioni con degli “educatori” che consentivano all’Azienda di tenere aperto il Centro Diurno sino alle 20.00; questi progetti sono però terminati e nel corso del 2011, sulla base dei suggerimenti degli stessi parenti dei pazienti assistiti dalla Asl di Olbia, sono state attivate delle collaborazioni con degli Educatori, con fondi provenienti direttamente dal bilancio della Asl di Olbia. Da quest’anno questo non è però più possibile: in queste settimane l’Azienda ha valutate alcune alternative volte a garantire sempre elevati livelli di assistenza a quella fascia debole della popolazione che necessita maggiormente di attenzioni. “Trattandosi principalmente di assistenza sociale – spiega SalvatoreCarai, direttore del Dipartimento – proponiamo di instaurare una maggiore collaborazione tra Asl di Olbia e Amministrazioni comunali nel processo rieducativo e sociale dei nostri assistiti: con una compartecipazione tra Asl di Olbia e Comuni di residenza sarebbe possibile garantire la presenza di altre figure professionali, compresi – qualora fosse necessario- educatori nei due Centri Diurni della Asl di Olbia, andando così a proseguire un processo avviato con dei progetti, attualmente non più finanziati”. L’attività all’interno delCDdi Olbia non si conclude con l’assistenza che garantivano le educatrici: per il 2012 sono statifinanziati 10 progetti dedicati ai 20/25 assistiti che giornalmente si rivolgono al Centro di via Baronia. -I progetti“Con-creta-mente”, “Un frutto un fiore” e“Scene at-traverso” sono stati finanziati dalla Regione Sardegna e sono stati attivati tra marzo e aprile di quest’anno. -Altri 7 progetti, già approvati e finanziati, verranno invece attivati a rotazione nei prossimi mesi, dando la possibilità ai pazienti di seguirli: si tratta dei progetti “La danza nell’anima”, “scavalcare i confini”, il laboratorio musicale, laboratorio di ballo latino-americano, il progetto “piscina” e il laboratori di informatica. “Infine per dei progetti individuali è in corso la pubblica selezione di due Educatori professionali per due progetti terapeutici a favore di utenti con disturbi mentali”, spiega dottorCarai. Nel Centro diurno di Olbia, attraverso un “progetto obiettivo” a favore di interventi di sostegno a pazienti psichiatrici, operanodue psicologhe psicoterapeutiche con l’obiettivo di garantire, sia ai pazienti che ai loro familiari, assistenza psicologica e psicoterapeutica; la figura di questi professionisti ha consentito l’attivazione dei “gruppi di terapia”. ATempio Pausania nel Centro diurno operano un infermiere professionale e, da oggi, unOss; questi operatori vengono coadiuvati nelle loro attività da due operatori del Centro di Salute Mentale. A Tempio sono attivi i seguenti progetti: “creativamente”, “alter-ego”, “chi semina raccoglie”; è in fase di attivazione il progetto “abitare assistito”, che consiste nel dare la possibilità a quattro utenti del centro di vivere un’esperienza individuale: con l’assistenza degli operatori del Dipartimento di salute mentale i quattro utenti potranno abitare insieme. Terzo punto: Centri di Salute Mentale I Centri di Salute mentale garantiscono assistenza diurna, di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione e reinserimento sociale, dal lunedì al venerdì dalle 08.00 alle 20.00 e il sabato dalle 08.00 alle 14.00; inoltre per le emergenze gli operatori del Centro sono reperibili 24 ore su 24, sette giorni su sette. Al CSM di Olbia operano 8 infermieri, 1 OTA, 1 assistente sociale, 2 psicologhe psicoterapeute e 8 psichiatri, di cui 4 assenti per malattia:“Consapevoli delle criticità l’Azienda ha avviato negli ultimi mesi 4 selezioni alla ricerca di psichiatri, ora altri medici si sono specializzati e siamo sicuri che con la quarta selezione riusciremo ad assumere tutti gli psichiatri di cui abbiamo bisogno nella Asl di Olbia per garantire una buon livello di assistenza ai nostri utenti”, ha dettoCarai. Il Csm di Olbia ha in carico circa 700 pazienti, di cui 150 necessitano di un percorso di sostegno psicologico e psicoterapeutico. Al Csm di Tempio operano invece 4 psichiatri, 3 infermieri e 1 assistenti sociale. Quarto punto: gli ambulatori del territorio Il personale del Centro di salute mentale di Olbia garantisce le seguenti aperture sul territorio: Arzachena ilmercoledi’ogni 14 giorni Budoniilvenerdi’ogni 14 giorni Buddusòilgiovedi’ogni 14 giorni La Maddalena tutti imartedieilmercolediogni 14giorni Oschiriilgiovediogni 14 giorni Santa Teresa ilvenerdi’ogni 14 giorni La Direzione Della Asl di Olbia, guidata dal direttore generaleGiovanni AntonioFadda, dal direttore amministrativoGiorgioTidore e dal direttore sanitarioMaria SerenaFenu, vicina alle esigenze della popolazione, in uno spirito di massima collaborazione intende garantire l’assistenza sociale ai suoi utenti, in particolare quelli di una particolare fascia debole, per il quale è necessaria e doverosa una particolare attenzione di tutte le istituzioni, comprese le amministrazioni comunali, cui compete l’assistenza sociale. “Non essendo quello degli Educatori un profilo sanitario, ma socio-assistenziale, la Asl, in mancanza di progetti specifici finanziati dalla Regione, ha avviato un confronto con la cooperativa che gestisce le due Case Famiglia di Olbia e Tempio, al fine di poter garantire, attraverso la cooperativa, l’operatività di due educatrici che sin dai prossimi giorni seguiranno l’attività educativa, a sostegno del progetto terapeutico individuale di ciascun paziente, all’interno dei centri diurni”, hanno detto ilDirettore generale Faddae il Direttore amministrativo Tidore. Si ricorda inoltre che attraverso i Plus(il piano locale unitario socio-assistenziale) da tempo la Asl di Olbia con le Amministrazioni comunali del territorio ha intrapreso un percorso volto ad integrare i servizi sociali con quelli sanitari:“Le nuove linee guida dei Plus prevedono dei finanziamenti ad hoc che consentono di far incontrare i servizi sanitari, garantiti dalla Asl, con i servizi sociali, garantiti dai Comuni: in questo modo le due offerte si incontrano andando a potenziare i benefici dei cittadini. E’ necessario capire che molte progettualità sono a “costo zero”, in questi anni la Asl e Comuni hanno lavorato proprio per integrare servizi e competenze specifiche presenti all’interno dell’azienda sanitaria e all’interno delle amministrazione. Attraverso i finanziamenti dei Plus e la collaborazione dei Comuni della provincia, già in questi anni, sono stati attivati dei protocolli di intesa (come quello per l’assistenza domiciliare integrata); ora con i finanziamenti previsti grazie alle linee guida 2012/2014 è stato possibile progettare servizi a favore delle persone con disturbo mentale e di dipendenza patologica, che ci consentiranno dipotenziare ulteriormente i servizi per l’inclusione sociale a favore di questa fascia della popolazione particolarmente svantaggiata”, ha dettoIda Flora Manca, responsabile aziendale per l’Integrazione Socio Sanitaria della Asl di Olbia. All’incontro erano presentiAntonioSatta eRomeoFrediani i due presidenti dei comitati di Distretto di Olbia e Tempio che si son detti disponibili a prendere in considerazione la proposta di compartecipazione avanzata stamane dai vertici della Asl di Olbia:“Noi presidenti dei comitati di distretto abbiamo intrapreso un discorso con i vertici della Asl di Olbia volto a mettere al centro della nostra attività l’assistenza socio sanitaria nel contesto del miglioramento della sanità del territorio”, ha detto il primo cittadino diPadru. In un’ottica di integrazione dei servizi la Asl di Olbia ha annunciato alle associazioni di volontariato presenti all’incontro coi vertici della Asl di Olbia (erano presenti rappresentanti delle Associazioni “insieme oltre il muro”, “prospettiva donna”, Iris,Cisto) che entro il mese di maggio verrà illustrata ilprimo piano aziendale della riabilitazione globale: “Una bozza che andrà necessariamente integrata in seguito al confronto tra le istituzione, le associazioni di volontariato e le esigenze della cittadinanza, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse andando a creare una “visione globale” della riabilitazione che prende in considerazione il “paziente” nel suo “essere complesso””, hanno precisato il direttore generale Giovanni AntonioFaddae il direttore amministrativo GiorgioTidore.