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Cronaca

Causa Asl-dipend​ente cieco: la risposta dell'Asl 2 di Olbia

Causa Asl-dipend​ente cieco: la risposta dell'Asl 2 di Olbia
Causa Asl-dipend​ente cieco: la risposta dell'Asl 2 di Olbia
Olbia.it

Pubblicato il 13 March 2013 alle 19:17

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In merito all’articolo pubblicato in data odierna nelle pagine de La Nuova Sardegna, dal titolo “Un dipendente cieco fa causa alla Asl 2: centralino inidoneo. Un addetto al call center dell’Azienda Sanitaria si ribella: “Costretto a memorizzare migliaia di numeri per lavorare”. Per un dovere di corretta informazione è necessario precisare quanto segue:

“Da anni l’Azienda segue la vicenda del signor Francesco Brau, dipendente della Asl 2 da ormai 20 anni. Un percorso lungo che ha visto sempre la disponibilità dell’Azienda ad adeguare le postazione dei centralinisti, proprio nell’intento di non ledere i diritti dei lavoratori”, spiega il manager della Asl di Olbia Giovanni Antonio Fadda.

“Diverse le occasioni in cui l’Azienda sanitaria, proprio per venire incontro alle esigenze del signor Francesco Brau, ha richiesto sopralluoghi sia della ditta che ha fornito all’Azienda la “postazione per operatore non vedente”, sia dell’Unione Italiana Cechi, cui il signor Brau risultava essere iscritto come associazione”.

La Asl di Olbia da anni è dotata di un parco composto da centrali telefoniche, che collegano le varie sedi dell’Azienda; per gli operatori non vedenti ha in dotazione, così come previsto dalla normativa in vigore, un Pc con software di sintesi vocale capace di fornire in voce digitalizzata le informazioni provenienti dal display del telefono (fornendo quindi informazioni con tipo e numero di chiamata), trasferendo contestualmente le informazioni alla consolle Braille.

Dotazione in uso ad altri Enti pubblici e privati e che la stessa Unione Italiana Ciechi di Sassari, durante un sopralluogo svoltosi nel marzo del 2012 nella sede legale della Asl di Olbia (a cui per correttezza bisogna dire che ha preso parte anche il signor Brau), ha dichiarato “conforme agli standard richiesti per gli operatori non vedenti”.

Nonostante questo parere, la Asl, così come più volte scritto al legale del signor Francesco Brau, “si è mostrata sempre disponibile a risolvere qualsiasi ulteriore criticità manifestata dal dipendente, tant’è che, visto il perdurare delle difficoltà del signor Brau, l’Azienda sanitaria, nel luglio del 2012, ha provveduto ad organizzare ulteriori corsi formativi all’uso del dispositivo di sintesi vocale per i centralinisti non vedenti in dotazione nel centralino della Asl di Olbia”, spiega il manager Fadda.

Così come riscontrato nel dicembre 2012 dalla ditta che ha fornito le apparecchiature e la stessa formazione al dipendente, il “centralinista non conosce il Braille perciò risulta impossibile una lettura dei dati pervenuti sulla tastiera”.

“Così come più volte manifestato sia al signor Brau che al suo legale, nonostante l’Azienda abbia messo in essere tutto quanto in suo possesso per venire incontro alle esigenze del suo dipendente, si rende disponibile ad organizzare ulteriori interventi formativi volti a eliminare definitivamente le criticità riscontrate dal signor Brau”, conclude il manager Fadda.

Si precisa che in data 04.12.2012, a Tempio Pausania, era fissata l’udienza della causa avviata dal signor Francesco Brau contro la Asl di Olbia; il procedimento, che prevede anche l’audizione dell’Associazione Unione Italiana Ciechi, è stato rinviato al mese di maggio.