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Cronaca

Cani che sporcano entro i 200 metri da casa: un argomento che "puzza"

Cani che sporcano entro i 200 metri da casa: un argomento che
Cani che sporcano entro i 200 metri da casa: un argomento che
Patrizia Anziani

Pubblicato il 21 April 2020 alle 20:00

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Olbia, 21 aprile 2020- Un argomento che "puzza" quello dei troppi escrementi di cane lasciati in bella mostra sui marciapiedi delle città, specie in questo tempo di emergenza sanitaria a causa del Covid-19 per il quale le strade andrebbero invece frequentemente sanificate, e non solo quelle.

Ma le deiezioni dei cani, e certi conduttori al seguito - nessun riferimento a chi possedendo cani li ama nel rispetto della civile convivenza con gli altri esseri umani- sembra che non temano neanche i controlli sugli spostamenti a causa del coronavirus.

Da quando i conduttori di cani non possono allontanarsi da casa oltre i 200 metri il problema delle deiezioni, non debitamente raccolte, sta diventando insostenibile.

Oltre a quella certa sensazione di degrado che lascia la visione di certi "bisognini", gli stessi attirano le mosche e non lasciano di certo un buon odore. Senza dimenticare che quegli stessi marciapiedi e spazi che vengono sporcati, con l'entrata in vigore dei dcpm, vengono maggiormente condivisi da quei cittadini costretti a fare attività motoria in prossimità della propria abitazione. Questi ultimi, sono sicuramente gli stessi che, volendo preferire lughi solitari, lontani dal mondo, qualora incontrassero le forze dell'ordine verrebbero salatamente multati.

Per loro quindi si profila in diversi casi la camminata con slalom tra ricordini di cani e odori sommessamente coperti dalla mascherina. Se poi in prossimità della propria abitazione dovessero incontrare il vicino di casa siamo convinti che ci scapperebbe pure la chiaccherata in proposito, naturalmente a un metro di distanza.

Un problema quello dei padroni menefreghisti che potrebbe forse essere risolto con un'adeguata installazione degli appositi cestini, ad oggi sicuramente insufficienti per quelle città che voglio ambire a definirsi dog-friendly, che vorrebbero i loro canili svuotati da adottatori di cani finalmente felici.

A Olbia, come in tante altre città della Sardegna, molti quartieri sono totalmente sprovvisti degli speciali cestini, e quando sono presenti vengono utilizzati per altri tipi di rifiuti, non provenienti esclusivamente dagli animali. Un segno evidente che i cestini per tenere più pulite le città servono ancora.

Insomma un problema che dovrebbe essere risolto sicuramente con più controlli, più cestini e, nel caso le strade fossero sporche, più lavaggi dei marciapiedi e delle strade, senza bisogno di fare la danza della pioggia "autopulente".

A Porto Torres, dove il caso sta assumendo una certa rilevanza, a portare l'argomento che "puzza" all'attenzione del Consiglio comunale organizzato via web, ci ha pensato il consigliere comunale Davide Tellini che nell'occasione ha chiesto al sindaco Sean Wheeler l'intervento dei Barracelli.

Il sindaco di Porto Torres per tutta risposta si è assunto l'impegno che i Barracelli, oltre alle attività ordinarie di controllo nei parchi e nelle aree verdi, verifichino che tutti i conduttori di cani portino l'occorrente necessario per rimuovere quanto lasciato dai loro animali d'affezione.

Certo, portare con sé tutto l'occorrente non escude che questo venga all'occorrente utilizzato, ma sicuramente è già qualcosa.

Quello che invece bisognerebbe risolvere, visto che si tratta di un problema di igiene, e non solo al tempo del coronavirus, è che i marciapiedi e le strade vengano frequentemente monitorati e puliti. Ora più che mai c'è bisogno di più igiene e più attenzione al tema di ordinaria manutenzione anche da altri amministratori comunali.

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