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Calcio. Olbia nuovamente scofitta: di chi sono le colpe della crisi?

Calcio. Olbia nuovamente scofitta: di chi sono le colpe della crisi?
Calcio. Olbia nuovamente scofitta: di chi sono le colpe della crisi?
Paolo Ardovino

Pubblicato il 19 October 2015 alle 09:27

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Olbia, 19 ottobre 2015 - Ieri era la giornata ideale per poter chiamarsi fuori dal tunnel in cui l'Olbia è sprofondata, il derby inedito contro la neo-promossa Lanusei ha invece peggiorato ulteriormente le cose. La sconfitta per 1-3 brucia e potrebbe portar con sè rovinose conseguenze.

Ebbene, doveva essere la svolta e invece gli ogliastrini hanno sorpreso tutti, persino sè stessi. "L'Olbia però sulla carta rimane la squadra più forte con cui abbiamo giocato", dirà comunque a fine gara Francesco Loi, mister della squadra ospite. Poco dopo gli farà eco anche l'attaccante Marcello Angheleddu (protagonista con due reti messe a segno): "Penso che ogni squadra del campionato vorrebbe avere i giocatori della squadra gallurese. È sicuramente un fatto psicologico, ma sono sicuro che a fine campionato la classifica rispecchierà i reali valori".

L'anno scorso, in questo periodo della stagione, la situazione era la medesima e a farne le spese fu l'allora allenatore Pierluigi Scotto, sostituito da Oberdan Biagioni; il tecnico romano è poi riuscito in una grande cavalcata conclusasi col terzo posto finale, ma l'avvio claudicante di questo campionato ha mette sotto accusa anche lui: da almeno un paio di settimane sono partiti - inevitabilmente - i fatidici rumors s'un suo possibile esonero. Esaminiamo però meglio il cammino dei Blancos fin qui.

Otto punti in otto partite, racimolati rispettivamente con le vittorie casalinghe contri Castiadas (3-1) e Flaminia (3-0) e i pareggi con Trastevere (1-1) e Rieti (2-2). Il tutto intervallato dalle sconfitte con Nuorese (2-0) e Grosseto (3-1) e dunque nei derby con la Torres nel recupero di mercoledì (2-1) e col Lanusei ieri (1-3). A primo impatto emerge il fattore Bruno Nespoli, davanti i propri tifosi - infatti - i bianchi hanno raccolto 7 punti contro l'unico in trasferta. La colpa di chi è? Questa la fatidica domanda cui è difficile trovare risposta (o non puntare troppi indici).

La squadra. Senza dubbio il calendario non è dalla parte dei calciatori olbiesi, l'aver posticipato la prima di campionato con la Torres ha portato l'Olbia a dover affrontare un tour de force che l'ha costretta a scendere in campo 4 volte negli ultimi 11 giorni. Tuttavia giocatori come Molino, Mastinu, Steri e Giglio - su tutti - sono sempre protagonisti d'importanti prestazioni, a discapito di altri su cui sarebbe meglio stendere molti (troppi) veli pietosi.

L'allenatore. Sembrerebbe paradossale, ma Biagioni ha una percentuale di colpe pari (se non inferiore) ai suoi ragazzi; specie in occasione degli errori individuali che spesso condannano i bianchi, per info chiedere anche a qualcuno che ha giocato ieri. Sarebbe però sbagliato non evidenziare qualche errore anche da parte sua.

Società. A dir la verità si esprime col contagocce, comprensibile visto il momento delicato. Anzi, sorprende in positivo il non aver spezzato ancora lo spago su cui cammina il mister, d'altronde, renderlo Caprio Espiatorio di questo tunnel negativo sarebbe ingiusto, ma si sa che in questi casi il primo a cadere sotto la lente d'ingrandimento è proprio chi siede sulla panchina.

Non resta che attendere, la squadra era partita con progetti ambiziosi e ora bazzica nei bassifondi della classifica, basterà una buona prestazione per invertire la rotta? La speranza è questa, magari domenica prossima nell'ennesimo derby sardo, al Bruno Nespoli con il Muravera.