Thursday, 25 April 2024

Informazione dal 1999

Politica

Cala Saccaia, Consiglio disse "NO" al cemento: giorni dopo, giunta Nizzi lo scavalca con delibera

Gli atti del Puc passato in aula

Cala Saccaia, Consiglio disse
Cala Saccaia, Consiglio disse
Angela Galiberti

Pubblicato il 13 April 2021 alle 06:00

condividi articolo:

Olbia. La giunta comunale guidata dal sindaco Settimo Nizzi ha letteralmente sconfessato e bypassato il volere del Consiglio Comunale su Cala Saccaia: lo dicono gli atti di approvazione del Puc, il voto dei consiglieri comunali e le decisioni prese successivamente dalla giunta che ha “ceduto” 20 ettari di pianificazione al Consorzio industriale. Lo scorso mese, durante una tre giorni al cardiopalma, i consiglieri comunali hanno votato a tamburo battente oltre 700 osservazioni: un lavoro immane, complesso e anche difficile vista la mole di richieste pervenute negli uffici. Tra queste oltre 700 osservazioni, ce n'erano tre su Cala Saccaia e tutte e tre riguardavano, grosso modo, l'area che poi, qualche giorno dopo, è stata oggetto della cessione al Cipnes per 20 ettari. Le osservazioni, in tre modi differenti e per metrature diverse, chiedevano fondamentalmente di poter avere la possibilità di realizzare qualcosa nella zona, in particolare strutture ricettive. Nella prima osservazione, si chiedeva che i 17 ettari di zona F (attualmente esistente con il Piano di Fabbricazione vigente) venissero cambiati in una zona omogenea G da “destinare alla realizzazione di servizi (strutture ricettive e servizi connessi) anche delle attività dell'adiacente area industriale destinata alla nautica in avanzata fase di compimento”. Il parere dei tecnici è stato negativo: “non coerente con gli obiettivi e le strategie del piano adottato”; stesso parere negativo per la Commissione Urbanistica. Nella seconda osservazione, per gli stessi 17 ettari di zona F si chiedeva un “autonomo progetto Norma con destinazione F5” con le stesse caratteristiche di quello accanto per realizzare “attrezzature ricettive alberghiere e di servizio per la fruizione turistica”. Anche in questo caso, il parere dei tecnici olbiesi è stato negativo: “la proposta non risulta compatibile con i caratteri paesaggistici e ambientali del contesto. Inoltre le volumetrie disponibili per la realizzazione di strutture ricettive sono limitate e non consentono ulteriori espansioni”; anche la Commissione consiliare competente ha detto “no”. La terza osservazione era quella più corposa: si chiedeva di estendere il Progetto Norma di Sa Testa a tutti i 44 ettari della proprietà osservante. Doppio parere negativo anche per quest'ultima perché in contrasto con gli obiettivi del Puc. Queste tre osservazioni su Cala Saccaia, su terreni che poi sono stati “ceduti” al Cipnes con una delibera di giunta agli inizi di aprile, sono state bocciate dal Consiglio comunale: importantissimi i voti della maggioranza, completamente bypassata dalla giunta Nizzi che con una delibera dà il via all'allargamento della zona industriale a una zona che il Puc indica come zona H, non edificabile. Un privato può fare tutte le osservazioni che desidera, questo è ovvio: nessuno mette in discussione questo assunto. Le nostre domande infatti riguardano le scelte politiche fatte dall'amministrazione Nizzi: Perché l'amministrazione Nizzi sconfessa il Puc che essa stessa ha realizzato? Perché si bocciano queste tre osservazioni e poi si cedono 20 ettari nella stessa area per fare strutture ricettive e servizi al Cipnes? Perché il Cipnes può pianificare alberghi/foresterie mentre i tecnici del Comune affermano che le cubature per le zone F sono limitate? Le decisioni del Consiglio comunale contano qualcosa? Se le richieste del privato non erano coerenti con l'obiettivo del Puc, cosa dobbiamo pensare della cessione al Cipnes dei 20 ettari per la realizzazione di capannoni e servizi alla nautica? Se l'idea di avere strutture ricettive e servizi alla nautica a Cala Saccaia era già nota, perché non rendere edotta la città sia durante la discussione del Puc che con altri mezzi?