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Cronaca

Berchidda: focolaio di Agalassia contagiosa in un'azienda

Berchidda: focolaio di Agalassia contagiosa in un'azienda
Berchidda: focolaio di Agalassia contagiosa in un'azienda
Patrizia Anziani

Pubblicato il 30 June 2019 alle 15:57

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Berchidda, 30 giugno 2019- È datata 26 giugno 2019 l'ordinanza firmata Pierangela Mazza con la quale il Sindaco di Berchidda ha chiesto al titolare di un'azienda ricadente nel territorio comunale di Berchidda di adottare tutte le misure di sicurezza necessarie per arginare un focolaio di Agalassia contagiosa causata dalMycoplasma agalactiae che ha colpito alcuni capi ovini, come confermato dalle apposite analisi mediche.

L'Agalassia contagiosa degli ovini e dei caprini è una patologia dei piccoli ruminanti con localizzazione alle mammelle, agli occhi o alle articolazioni. Il periodo d'incubazione dura da 6 a 24 o più giorni. Negli animali in lattazione a causa della mastite provocata si assiste a un notevole calo della produzione di latte. Il tessuto mammario può arrivare ad atrofizzarsi interamente o parzialmente. I linfonodi mammari sono spesso ingrossati. I ruminanti possono sviluppare artriti, principalmente a livello di carpo e tarso, mentre la malattia a livello dell’occhio è meno frequente. Possono presentarsi congiuntiviti accompagnate da opacità della cornea che possono colpire ovini o caprini di qualsiasi età.

La trasmissione avviene principalmente durante la mungitura. Gli agenti patogeni si diffondono tramite il latte e le secrezioni oculari. Il contagio tramite contatto diretto è possibile ma raro. Il rischio maggiore di introdurre agenti patogeni nelle greggi indenni è rappresentato dai portatori asintomatici della malattia. La Agalassia contagiosa è l'incubo dei produttori di latte poichè provoca importanti perdite economiche dovute alla minore produzione di latte causata dall’insorgenza delle infiammazioni alle mammelle.

Nell'ordinanza ad esecuzione immediata si legge che al proprietario dell'azienda berchiddese è fatto divieto di spostare gli animali recettivi e animali di altra specie senza autorizzazione del veterinario ufficiale. È infatti obbligatorio l'isolamento degli animali malati o anche sospetti dai sani e custodia da parte dei detentori degli animali morti in attesa degli ulteriori provvedimenti. Sempre nell'ordinanza si legge che è vietato introdurre in azienda animali di tutte le specie recettive da altri allevamenti ed è richiesto il divieto di trasportare fuori dall’azienda foraggi, attrezzi, letame ed altre materie ed oggetti, atti alla propagazione della malattia.

Al proprietario dell'azienda è fatto divieto di qualsiasi utilizzazione del latte degli animali ammalati; divieto di contatto del personale di custodia con animali recettivi, al di fuori della zona infetta; divieto di accesso presso l’allevamento di persone ad esso estranee.

Inoltre, così come richiesto nell'ordinanza, in caso di riscontro della Agalassia Contagiosa è sicuramente obbligo tenere chiusi i ricoveri e spargere largamente sulla soglia e per un tratto dell'esterno sostanze disinfestante e obbligo di segnalazione immediata al Veterinario Ufficiale di qualunque caso anche sospetto di malattia e di eventuali decessi che dovessero verificarsi negli animali recettivi del proprio allevamento.

Il proprietario del bestiame infetto dovrà provvedere anche alla apposizione di tabelle indicanti “ZONA INFETTA DA AGALASSIA CONTAGIOSA” ai limiti della zona infetta. Copia della ordinanza è stata inviata al Caseificio “CAO Formaggi-Cooperativa Allevatori Ovini Oristano, Loc. Perda Lada Fenosu (OR)” comune di Oristano a cui l’azienda conferisce il latte. Il proprietario degli animali, il detentore, il Servizio Veterinario della ASSL di Olbia, la Polizia Municipale, gli Agenti di Forza Pubblica, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, sono stati incaricati della esecuzione dell'ordinanza.