Bando “Welfare to Work”, la Enersol risponde a La Nuova: “Sanciu estraneo”

«Garantiamo l’assoluta estraneità di Fedele Sanciu alla procedura in questione». Si difende così la società Enersol s.r.l., tirata in ballo daun articolo pubblicato ieri dal quotidiano La Nuova Sardegna. Sulla prima pagina della cronaca cittadina, il giornale aveva raccontato del bando “Welfare to work” (progetto per il reimpiego di cassintegrati e lavoratori in mobilità), promosso dalla Provincia Olbia-Tempio e vinto dalla società Enersol, di cui il primo socio è il Presidente della Provincia Fedele Sanciu. Secondo il quotidiano, dietro l’assegnazione del bando ci sarebbero punti oscuri, soprattutto per quanto riguarda i tempi di consegna delle domande. Questione che avrebbe provocato l'articolo della Nuova. «Con una mano la Provincia finanzia le imprese, con l’altra gli amministratori si riprendono i soldi. L’apertura del bando sarebbe avvenuta solo poco prima dell’apertura del termine per presentare le domande – ha scritto il quotidiano – Al primo posto di due graduatorie c’è sempre la Enersol che con un tempo da record olimpionico ha presentato le domande».

Un articolo che, alludendo ad alcune agevolazioni dovute alla partecipazione societaria del Presidente della Provincia Fedele Sanciu alla Enersol, ha suscitato dure reazioni. «La Enersol ha ritenuto di aderire al bando in quanto possiede i requisiti che la legge richiede per tale partecipazione. La Società mai avrebbe potuto immaginare che il tentativo di partecipazione avrebbe dato adito alle insinuazioni contenute nell’articolo de La Nuova Sardegna – si legge nel comunicato stampa emesso dalla Enersol – Si tratta di un tentativo di aggressione mediatica per il solo fatto di annoverare l’attuale Presidente della Provincia Fedele Sanciu, del tutto estraneo alla procedura in questione». Questione ribadita anche dall’assessore provinciale al Lavoro Battista Conti: «Qualunque azienda, società o soggetto interessato che abbia i requisiti può partecipare al bando che abbiamo pubblicizzato».