"Separati perché troppo uniti": un'altra storia scioccante

Olbia, 03 Giugno 2017 - La denuncia del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani riguardante un bambino strappato ai suoi affetti familiari ha destato molto scalpore e ha scosso l'opinione pubblica sarda e nazionale. Riceviamo e pubblichiamo, a tal proposito, la lettera di una cittadina che si è trovata a vivere una situazione simile. La lettera è firmata e la storia si è svolta in Sardegna: alcuni elementi sono stati modificati per non rendere identificabili i protagonisti della vicenda.

Gentile Direttore, Ho visto il video shock del bambino strappato all'affetto del padre e della nonna. Anche nel mio caso mio figlio è stato strappato da me in base a una perizia eseguita nell'anno 2013 senza che io abbia mai fatto maltrattamenti. In base alla perizia è risultato che il rapporto mio e di mio figlio è simbiotico e che lo stavo condizionando, che siamo troppo uniti.Nella perizia, ha chiesto di separarci e di allontanare mio figlio, perché secondo la relazione stavo ostacolando e danneggiando la crescita di mio figlio.

Mio figlio è stato allontanato e messo in comunità contro la sua volontà e la mia, a tal punto che mi ha chiesto aiuto piangendo in ginocchio supplicandomi di non lasciarlo con loro.L'ho cresciuto nel miglior modo possibile: educandolo e insegnandogli i principi sani, l'ho seguito nell'istruzione, nello sport, nella salute, è sempre libero di poter vedere il padre, gliho lasciato lo spazio per quanto riguardava la socializzazione.Comunicavamo sempre, il nostro rapporto era sincero, basato sul rispetto reciproco.

Adesso mi ritrovo a non vederlo, a non poter comunicare con lui in nessun modo. Io mi sento distrutta, nonostante tento di poter avere gli incontri non ho nessuna risposta positiva, il tempo passa, questa è una enorme sofferenza traumatica per mio figlio e per me.Desidero solo come lo desiderava mio figlio di riavere la libertà di vivere la sua vita come tutti i ragazzi e io di abbracciarlo con tutto l'amore che provo per lui.

Lettera firmata di una mamma sarda