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Balneari, Lega: "Linea Nizzi danneggia imprenditori"

Balneari, Lega:
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Olbia.it

Pubblicato il 24 January 2020 alle 18:56

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Olbia, 24 gennaio 2020 - La Lega, tramite il consigliere regionale Dario Giagoni, torna a parlare di concessioni balneari criticando, non troppo velatamente, il sindaco di Olbia Settimo Nizzi.

"Come già affermato dall’Assessore agli Enti Locali, Quirico Sanna, l’adeguamento della Sardegna alla già vigente LN 145/2018, recepita praticamente già dalla quasi totalità delle regioni costiere italiane, non è stato certo un atto a fini propagandistici quanto piuttosto la volontà di garantire certezze a piccole e medie imprese che rischiavano di essere sopraffatte da grossi gruppi esteri così come avrebbe previsto la tanto menzionata direttiva europea Bolkestein”, spiega Dario Giagoni, capogruppo Lega in Regione.

“La Lega si è battuta per domandare il prolungamento delle concessioni in tempi non sospetti, lo ha fatto con l’unico intento di tutelare le nostre imprese, lo ha fatto non da sola ma insieme al resto dei partiti della coalizione di cdx”, continua il consigliere regionale leghista.

"Per tale motivo, pur rispettando il primo cittadino di Olbia, Settimo Nizzi, rimaniamo sorpresi e rammaricati nel vedere che prosegue sulla stessa linea già espressa in passato, una linea che non danneggia noi in quanto fedeli alleati di FI quanto piuttosto gli imprenditori", attacca Giagoni.

"Nel suo perseverare nel voler tirare dritto sembra non essersi nemmeno soffermato sul fatto che persino i giudici del Consiglio di Stato nel Novembre del 2019 non hanno disapplicato la norma in quanto si tratta di una legge dello stato valida e non sottoposta ad alcuna procedura di infrazione da alcuna Corte di Giustizia Europea".

"Non solo: vi sono state ben sette sentenze del Consiglio di Stato in sezioni differenti che approvavano la richiesta di proroga dichiarandola di fatto valida", continua il consigliere regionale.

Infine, la stoccata finale al sindaco Nizzi: "Ci auguriamo, per il bene di chi ha tanto atteso questa svolta, che il sindaco ricordi che amministra un bene appartenente allo Stato e l’atteggiamento da “la palla è mia e decido io quando si smette di giocare” non è sinonimo di apertura nemmeno in previsione di eventuali tavoli di coalizione in vista delle prossime amministrative proprio nel capoluogo gallurese”.