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"Autunno in Barbagia": Austis e Orani ci faranno scoprire le loro tradizioni

Antonio Pani

Pubblicato il 21 September 2016 alle 16:18

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Olbia, 21 Settembre 2016 - Gli appuntamenti di "Autunno in Barbagia" arrivano alla quarta settimana. Questo weekend la rassegna si sposta nei paesi di Austis e Orani, due bellissimi paesi che in questo fine settimana ci faranno scoprire i loro suggestivi territori e le loro tradizioni.

Austis, paese di circa 800 abitanti, è situato sulle pendici occidentali del Gennargentu, racconta una storia molto antica: punte di freccia in ossidiana, rinvenute in tutta l’area, sono i segni di un passato che risale fino al Neolitico. Alla preistoria appartengono anche alcuni importanti monumenti come il dolmen di Perda Longa e i nuraghi di Lughia, Turria e Istecori, testimoni della civiltà sarda che si sviluppò durante l’età del Bronzo. Nell’altopiano del Mandrolisai si scopre la stupenda foresta primaria di lecci mai sottoposti al taglio, i bellissimi boschi di sughera circondati dalla macchia mediterranea e le impressionanti sculture naturali modellate dagli agenti atmosferici sulla roccia granitica. Lungo i percorsi si incontrano i vecchi luoghi di lavoro, oggi oggetto di recupero: le carbonaie, utilizzate fino agli anni ’60 del Novecento, e i caratteristici ovili, ricoveri montani un tempo abitati dai pastori. In località Sa Sedda de Basiloccu si trova l’ incantevole chiesa campestre di Sant’Antonio da Padova costruita nel 1669 dove, la terza domenica di settembre, si svolgono le celebrazioni in onore al Santo con canti e balli tradizionali, come su ballu tundu de su chintorzu , accompagnati dal suono dell’organetto.

Rigogliosi boschi, fertili colline e ricchi giacimenti di preziosi minerali fanno da cornice al paese di Orani, paese di circa 2900 abitanti, posizionato in una deliziosa conca tra il verde rilievo di Sa Costa e le propaggini nord occidentali del Monte Gonare. Patria d’artisti, intellettuali e abili artigiani, Orani ha dato i natali a due grandi maestri dell’arte sarda: Costantino Nivola e Mario Delitala. Allo scultore di fama mondiale è stato dedicato il Museo Nivola. Le sue opere sono ospitate nella suggestiva struttura del vecchio lavatoio comunale situato nella collina di Su Cantaru circondato da affascinanti spazi esterni in cui sono collocate alcune opere monumentali tra cui le notissime madri che rimandano alle divinità ancestrali mediterranee. Un’interessante collezione di xilografie, acqueforti, litografie e dipinti ad olio dell’artista Mario Delitala è allestita nell’ex convento francescano al centro del paese. Gli oranesi sono noti per la maestria degli artigiani che tramandano e innovano gli antichi mestieri. Le diverse botteghe e laboratori del ferro battuto, dell’intaglio ligneo e della ceramica sono sparse tra i caratteristici viottoli dove si incontrano le piccole case in granito e pietra locale ma anche diversi palazzetti dei primi del Novecento.