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Cronaca

Autotrasporto sardo in crisi: 900 aziende chiuse

Autotrasporto sardo in crisi: 900 aziende chiuse
Autotrasporto sardo in crisi: 900 aziende chiuse
Olbia.it

Pubblicato il 23 April 2018 alle 16:40

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Olbia, 23 aprile 2018 -In Sardegna, da ormai un decennio, l’autotrasporto viaggia con ilfreno a mano tirato.“Il parco mezzi vetusto, il crollo della domanda, i costi di eserciziorecord, l’abusivismo, la concorrenza sleale praticata dai vettoristranieri, i pagamenti sempre più dilatati nel tempo – affermaGiovanni Mellino, Presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna –il tutto unito alla cronica carenza di infrastrutture e allacondizione geografica, ne hanno fiaccato la tenuta”. Secondo un’elaborazione dell’Ufficio Studi di ConfartigianatoSardegna, su dati Istat, nella nostra regione dall’inizio della crisia oggi si contano quasi 900 realtà in meno, che hanno lasciato senzaun’occupazione circa 3mila addetti. Si è passati dalle 3.073 imprese del 2009 alle circa 2.200 del 2017; di queste 1.722 sono artigiane. Un settore, quello del trasporto merci su strada, che distribuiscel’85,4% delle merci che viaggiano nell’Isola, contro unamedia dell’Ue a 28 di 10 punti inferiore. Alle 2.200 realtà presenti sul territorio, va aggiunto un numerosempre più crescente di unità prive di automezzi, almeno 1.500, chesvolgono quasi esclusivamente attività d’intermediazione, avvalendosisempre più spesso di vettori stranieri. “E’ un parco mezzi datato, quello che circola nelle arterie viarieregionali – sottolinea Mellino - che non contribuisce alla ripresa delsettore.Infatti secondo recenti dati,nell’isola il “sistema circolante degli autocarri” risulta il secondopiù vecchio d’Italia. Tra quelli pesanti, oltre 16 tonnellate, siarriva ai 19 anni mentre per quelli di portata inferiore, tra le 3,5 ele 16 tonnellate, l’età si aggira sui 21 anni”. A queste criticità si sommano i costi di esercizio più elevati d’Europa, a causa di troppe tasse, e un deficit infrastrutturale checosta all’intero sistema economico sardo centinaia di milioni di eurol’anno. “Senza contare che il settore – continua - è costretto a sosteneredelle spese ingiustificate per la copertura assicurativa degliautomezzi, per l’acquisto del gasolio e, quando viaggiano nellaPenisola, anche di pedaggi autostradali”. Per Confartigianato Trasporti tutto ciò si è tradotto in un dumpingmolto pericoloso, con una “guerra” dei prezzi che sta spingendo fuorimercato molti piccoli padroncini. Pur di lavorare, sempre più frequentemente i Tir italiani viaggianosottocosto mentre trasportatori, come quelli dell’Est, avendo costifissi molto inferiori, e spesso violando le norme sui tempi di guida ele disposizioni sul cabotaggio, propongono prezzi inferiori. Conquesta disparità di prezzo, molti autotrasportatori sono staticostretti a gettare la spugna. Oltre a tutto questo, c’è da sommare il continuo calo della domanda ei pagamenti che non arrivano mai. La crisi di questi ultimi anni hacontratto la domanda aggregata e conseguentemente anche la produzioneindustriale. L’effetto di tutto ciò ha dato origine a una forteriduzione delle merci trasportate. Nonostante qualche timido segnale di ripresa, rimane ancora un grossoproblema farsi pagare dai committenti entro tempi ragionevolmentebrevi. Una situazione che ha messo in seria difficoltà la stragrandemaggioranza dei padroncini da sempre sottocapitalizzata e a corto diliquidità. “Il Governo – precisa il Segretario Regionale di ConfartigianatoImprese Sardegna, Stefano Mameli - più volte, è intervenuto a supportodel sistema con soluzioni incentivate per favorire l’aggregazione, lafusione o la collaborazione di più imprese del settore, rinnovare e adeguare il parco veicolare, per acquistare nuovi veicoli a metano,rimorchi, semirimorchi e casse mobili, rottamare i mezzi ormaiobsoleti e, infine, acquisire beni strumentali per il trasportointermodale”. Le rotte tra Sardegna e Corsica e il bando della Regione Tra le difficoltà segnalate dagli autotrasportatori anche quellerelative alla rotta tra Santa Teresa di Gallura e Bonifacio, che nel2016 ha trasportato 259.621 mila passeggeri e movimentato 16.731tonnellate di merci, registrando una crescita di queste ultime, tra il 2016 e il 2017, del + 19%. “Tre le criticità principali segnalate dalle imprese – sottolineanoMellino e Mameli - le navi troppo piccole, quindi la difficoltà acaricare certi automezzi, il drastico calo delle corse durante i mesiinvernali, la diminuzione dello spazio a disposizione delle merci nelperiodo estivo e porti sottodimensionati per un traffico in crescita”. Per ovviare a questi problemi, la Regione ha approvato una Legge sullacontinuità territoriale marittima tra Sardegna e Corsica e stanziato2.557.500 euro per la copertura degli oneri di servizio dal 2018 al2020. La compensazione economica prevista dalla Regione sarà destinata a garantire il trasporto nei mesi invernali, da novembre a marzo,mentre nel restante periodo dell’anno la domanda di mercato consentela prestazione del servizio in regime di libero mercato. “Siamo in attesa della procedura a evidenza pubblica, che dovrebbeavvenire entro la fine di questo mese o all’inizio di maggio –proseguono Presidente e Segretario – e auspichiamo che questa possaessere studiata, soprattutto, per sostenere l’attività di trasporto edistribuzione dei prodotti da parte delle imprese che su quella rottaoperano e di quegli scambi vivono”. “Per questo – concludono Mellino eMameli - Confartigianato Trasporti Sardegna è pronta a collaborare conl’Assessorato Regionale dei Trasporti e con il Ministero delleInfrastrutture”.