Friday, 19 April 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Arzachena, senzatetto: dopo 20 anni risolto un degrado sociale

Arzachena, senzatetto: dopo 20 anni risolto un  degrado sociale
Arzachena, senzatetto: dopo 20 anni risolto un  degrado sociale
Olbia.it

Pubblicato il 13 April 2020 alle 18:23

condividi articolo:

Arzachena, 13 aprile 2020 - Il Comune di Arzachena completa il percorso di recupero sociale di soggetti svantaggiati e di riqualificazione dell’area retrostante lo stadio Biagio Pirina, in località Corracilvuna, divenuta negli anni ricovero di fortuna per senzatetto. La collaborazione tra i professionisti dei servizi sociali comunali e il successivo intervento della ditta Sceas, gestore del servizio di igiene urbana ad Arzachena, hanno consentito la risoluzione della situazione. “Un percorso lungo, avviato fin dal nostro insediamento, che oggi vede risolto un problema di degrado sociale, oltre che ambientale durato per troppo tempo e non più tollerabile- spiega il sindaco Roberto Ragnedda -. Le abitazioni di fortuna che ospitavano da 20 anni una decina di senzatetto di Arzachena sono state rimosse e i suoi occupanti sono stati persuasi e accompagnati verso una nuova e più dignitosa condizione grazie al nostro staff di assistenti sociali. L’area oggi è completamente ripulita, bonificata e potrà essere fruita da tutta la comunità per passeggiate e attività sportive non appena l’emergenza Covid 19 sarà normalizzata e le restrizioni alla mobilità personale allentate”. L’area retrostante lo stadio Biagio Pirina ospitava roulotte e accatastamenti di mobilio in presenza di condizioni igienico sanitarie precarie a cui il Comune ha tentato negli anni di porre rimedio, inviando costantemente assistenza qualificata e volontari per sostenere gli occupanti, spesso restii ad abbandonare il loro stato. “Finalmente il tanto atteso epilogo per questa situazione. Alcuni soggetti sono riusciti ad accedere alle abitazioni di edilizia popolare Area consegnate dall’Amministrazione nell’ottobre del 2018, altri sono rientrati in famiglia, mentre i soggetti che si trovano in condizioni di salute cagionevoli sono stati assegnati a strutture competenti -precisa l’assessore ai Servizi Sociali, Gabriella Demuro-. Tutti verranno monitorati dalle nostre assistenti in questo percorso di reinserimento sociale per non vanificare i risultati raggiunti”.