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Cronaca

Artigiani del mare. L'AMP educa i giovani al consumo responsabile

Artigiani del mare. L'AMP educa i giovani al consumo responsabile
Artigiani del mare. L'AMP educa i giovani al consumo responsabile
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 April 2015 alle 18:39

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Olbia, 16 Aprile 2015 - L'Area Marina Protetta di Tavolara-Punta Coda Cavallo ha tra i suoi obiettivi anche l'educazione dei cittadini al rispetto del mare e delle sue creature viventi. Creature che, nella dieta onnivora, rappresentano anche una risorsa alimentare. Da diverso tempo, il mare è solcato da vere e proprie industrie del pesce che depredano e distruggono l'habitat marino per rispondere alla sempre crescente domanda ittica mondiale. Nel sud-est asiatico, in particolare nelle Filippine, le coltivazioni di riso sono state sostituite con l'allevamento intensivo dei gamberi: una rivoluzione "economica" che ha impoverito una popolazione già povera e distrutto un habitat che a quella popolazione dava da vivere. Il tutto arricchendo le grandi multinazionali e a discapito della qualità del cibo che le persone, spesso, mangiano. Da questi fatti l'AMP di Tavolara-Punta Coda Cavallo ha preso spunto per un progetto molto interessante e, per certi versi, innovativo che ha lo scopo di educare i ragazzi alla pesca sostenibile e al consumo consapevole. Un vero e proprio corso che avvicina le nuove generazioni a ciò che definiamo cibo. Il progetto dell'AMP si chiama "Artigiani del Mare" e coinvolge le scuole primarie dei comuni consorziati (Olbia, San Teodoro e Loiri Porto San Paolo) e il Liceo Scientifico Lorenzo Mossa di Olbia. "La pesca ha un impatto sugli ecosistemi naturali - ha detto Giovanna Spano -. Questo è un tema che ha tante sfumature, noi ci siamo concentrati su questo approccio. Artigiani del Mare ha lo scopo di educare i giovani al consumo sostenibile della risorsa pesce. Il progetto si avvale della collaborazione degli operatori del settore. Quindi pescatori, mitilicolturi, ristoratori. Ai ragazzi verrà mostrato cosa è la piccola pesca artigianale, come si coltivano le cozze tradizionalmente e come si trasforma poi il pescato in un ristorante locale". L'AMP di Tavolara-Punta Coda Cavallo non è solo un posto dove si protegge il mare, ma è anche un soggetto che fa ricerca scientifica ad ampio raggio. In questi anni, i ricercatori dell'AMP si sono resi conto che il cosiddetto "effetto riserva" non ha effetti benefici solo sul mare e sui pesci, ma anche sull'economia locale e sulla società. Diversi anni fa l'AMP, grazie ad uno studio, è venuta a conclusione che il pesce simbolo della riserva, cioè la cernia, vale più da vivo che da morto in un piatto ben servito. Oggi, l'AMP non sta disconoscendo questa ricerca, ma la amplia dando un'altra lettura alle attività umane in mare. Vale a dire che la pesca artigianale, per consumi locali, è capace di sfamare in modo corretto la popolazione senza rovinare l'habitat naturale. In tutto questo c'è poi il grande tema del surplus proteico da fonti animali che la società occidentale tende a consumare. Con questo progetto l'AMP vuole far riflettere sia sul consumo eccessivo di proteine animali, sia sulla loro qualità. Mangiare troppe proteine aninali equivale, nella maggior parte dei casi, a mangiare proteine di bassa qualità provenienti da chissà dove, magari da popolazioni sfruttate, allevamenti intensivi e ambiente inquinato. Mangiarne meno, ma di qualità migliore, significa valorizzare le maestranze locali e sfruttare consapevolmente e razionalmente le risorse marine, senza depredarle in nome del profitto di pochi. Artigiani del Mare è un progetto che punta anche alla conocenza delle specie ittiche locali e alla loro valorizzazione. Il tutto sempre nell'ottica della pesca sostenibile.