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Cronaca

ArcheOlbia perde il suo dominio sul web

ArcheOlbia perde il suo dominio sul web
ArcheOlbia perde il suo dominio sul web
Olbia.it

Pubblicato il 02 March 2016 alle 15:55

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Olbia, 02 marzo 2016 -Se si prova a cercare sul motore di ricerca il sito web dell’associazione culturale ArcheOlbia, l’organizzatrice di alcune edizioni di “Monumenti Aperti” di Olbia, ecco che inaspettatamente appare l’url http://urlm.it/www.archeolbia.it. Cliccando “entra nel sito” però non appariranno più le immagini del pozzo sacro di Sa Testa

POZZO SACRO

o delle numerose notizie di eventi organizzati, ma una sfilza di scarpe sportive e di occhiali da sole in offerta. Cosa è successo? Semplice. L’ArcheOlbia ha perso il suo dominio web, ed ora sotto quel nome Ray-Ban e Nike scontati la fanno da padroni.

Non sarà sfuggita la data di scadenza del dominio a qualche veloce utente con esperienza di backorder di dominio”, figura professionale che, attraverso le piattaforme web dedicate, trasforma in un vero e fruttuoso business la compravendita di domini scaduti o di nuova registrazione di nome di siti internet. Ignoriamo i motivi che hanno portato i responsabili dell’associazione ArcheOlbia a rinunciare al suo sito internet con più di mille pagine di contenuti. Sappiamo però che se alla data di scadenza non viene effettuato il rinnovo dei diritti di appartenenza del nome di dominio, dopo un certo tempo questo finisce sulle più importanti piattaforme di backorder per essere venduto, quasi sempre all’asta. La perdita del dominio del nome del sito creato e con esso tutte le informazioni contenute ne è quasi sempre la conseguenza.

Origini e storia di un nome conteso

archeolbia 2007003

Il nome composto ArcheOlbia fu originariamente coniato nell’autunno del 2007 come inedito titolo dato ad un evento che ebbe notevole successo: due giornate culturali promosse dal comune di Olbia e dal Polo Culturale guidato dal dott. Giovanni Cassitta, in cui i monumenti archeologici vennero aperti gratuitamente al pubblico dall’allora gestore dei siti, la cooperativa Iolao. Il nome portò fortuna e forse per questo venne fatto proprio dall’associazione culturale ArcheOlbia Onlus, fondata qualche tempo dopo. Il fatto comportò le inefficaci lamentele dei soci della Iolao presso qualche amministratore comunale, ma niente da fare.

archeolbia 2007004

Il vecchio nome portò ancora fortuna alla nuova associazione che, favorita anche dal positivo riscontro mediatico, nel giugno 2011 riuscì a conquistare l’affido con procedura diretta della gestione delle aree archeologiche della città di Olbia. Vennero assegnati ben 76 mila euro per 6 mesi, fino al 31 dicembre 2011. A metà luglio saltò fuori pubblicamente che l’Archeolbia non era una Onlus come dichiarava, non essendo iscritta né all’albo delle Onlus del Registro Regionale del Volontariato, né al Registro Onlus dell’Agenzia delle Entrate. Il finanziamento venne bloccato solo per poche settimane e alla scadenza dell’affido scattò una proroga ulteriore di qualche mese (assessore al Polo Culturale era allora il dott. Vincenzo Cachia).

Nello stesso periodo, quattro dei soci fondatori dell’associazione culturale – laureati e oggi quasi tutti specializzati o dottori di ricerca in materie archeologiche - diedero le dimissioni in blocco con pubblico annuncio sulla stampa, cui fece seguito la fuoriuscita di numerosi soci iscritti.