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Cronaca

Appalti, Maccioni: c'è bisogno di regole nuove. Cgil promuove referendum

Appalti, Maccioni: c'è bisogno di regole nuove. Cgil promuove referendum
Appalti, Maccioni: c'è bisogno di regole nuove. Cgil promuove referendum
Angela Galiberti

Pubblicato il 09 March 2015 alle 16:41

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Olbia, 09 Marzo 2015 - Il mondo degli appalti nasconde mondi invisibili, fatti di lavoratori che spesso non hanno nè tutele nè diritti. Questi lavoratori si occupano dei bambini e degli anziani, lavorano nelle scuole e negli ospedali e non di rado vivono nella più assoluta precarietà. Su questo tema è intervenuta Luisella Maccioni, segretario della Cgil Funzione Pubblica Gallura. "Quello che chiediamo è che questi lavoratori e lavoratrici, vedano riconosciuti i propri diritti, le tutele e una dignità , che per troppo tempo gli è stata negata. Perciò è indispensabile costruire un sistema di regole nuove e trasparenti che diano certezze occupazionali con il rispetto delle normative contrattuali e di sicurezza. Tutto ciò incide in modo determinante nella stessa qualità dei servizi offerti al cittadino - ha dichiarato Luisella Maccioni -. Bisognerebbe ripartire disponendo regole certe sugli appalti, spingendo le committenze pubbliche e private ad introdurre criteri di garanzie economiche che vadano al di là dal mero costo dell’appalto". La solidità aziendale è, per la Maccioni, una condizione di cui non si può fare a meno, ma non solo: anche la puntualità dei pagamenti da parte dei committenti è fondamentale. "Prima di tutto la solidità e affidabilità economica della aziende e delle cooperative in quanto certezza per la funzionalità e la gestione dei servizi secondo quanto stabilito dai capitolati d’oneri. In secondo punto anche clausole di garanzia e salvaguardia per i lavoratori con il riconoscimento che la continuità operativa è la costante fondamentale per il mantenimento dei livelli di assistenza e tutto ciò può essere semplicemente effettuato con il rispetto del CCNL di riferimento; non solo per la parte economica ma anche è soprattutto il rispetto delle qualifiche professionali con l’obbligo da parte dell’azienda o della cooperativa del passaggio diretto delle lavoratrici. Che più delle volte non viene rispettato dalle aziende, non essendoci un controllo ferreo da parte delle amministrazioni o committente - ha sottolineato Luisella Maccioni, FP Cgil Gallura -. Tutto questo renderebbe più semplice non solo il ruolo delle Amministrazione e del Sindacato, ma anche delle Aziende stesse, che più delle volte non riescono a fare fronte ai pagamenti per i ritardi del committente. Ma in particolare ci troveremo a dare una maggiore garanzia e sicurezza a quei lavoratori che essendo la parte più debole del sistema spesso e volentieri sono costretti ad operare in condizioni di lavoro non consoni ad una società civile come la nostra. Ritardi nel pagamento degli stipendi mediamente di 4 mesi, tempi e orari di lavoro superiori alle regole comunitarie, ambienti di lavoro spesso conflittuali e non ultimo situazioni del tempo libero e di gestione della propria famiglia ai limiti dell’umano". La parola d'ordine dovrebbe essere trasparenza ed è per questo che la Cgil Funzione Pubblica ha deciso di promuovere un referendum sugli appalti. "Anche per questo che la Cgil e la Fp Cgil ha promosso un Referedum su legalità e trasparenza degli appalti pubblici con la raccolta firme attraverso le nostre strutture territoriali Pertanto, oltre al Referendum, crediamo che sia fondamentale il ruolo della Regione alla quale chiediamo di definire una Legge Regionale sugli appalti in particolare quelli che riguardano la socio assistenza - ha concluso Luisella Maccioni -. Mettendo regole sulla spesa del personale e vincoli che riguardano le professionalità richieste da adibire con le specificità alla tipologia del malato. Occorre rendere più esigibili le regole con riferimenti specifici all’applicazione dei contratti, alla gestione dei cambi di appalto introducendo “ l’obbligo” della concertazione tra stazione appaltante e sindacati nella fase di elaborazione dei bandi sia a livello regionale che territoriale. Cercando anche di tenere conto delle offerte dette “vantaggiose” ma mai a discapito del lavoratore, e della qualità del servizio .Pertanto occorre rendere le procedure non solo rapide ma trasparenti e favorire l’incremento dell’occupazione inserendo clausole sociali tutelanti per i lavoratori degli appalti. Tutto ciò crediamo che sia possibile per raggiungere un obbiettivo che deve essere comune a tutti".