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Mater Olbia. I problemi ci sono, ma l'apertura non slitterà

Mater Olbia. I problemi ci sono, ma l'apertura non slitterà
Mater Olbia. I problemi ci sono, ma l'apertura non slitterà
Angela Galiberti

Pubblicato il 28 October 2015 alle 10:19

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Olbia, 28 Ottobre 2015 - Buone notizie per tutti coloro che aspettano con ansia l'apertura del Mater Olbia, prevista per la fine di quest'anno dalla Qatar Foundation Endowment.

Problemi confermati, ma nessun ritardo. Qualche giorno fa, una fonte attendibile ha rivelato a Olbia.it che all'interno del Mater sono stati riscontrati alcuni problemi e che, per questo, vi sarebbero stati dei ritardi. L'esistenza di questi problemi è stata confermata da Giorgio Spano, presidente della Commissione comunale all'Urbanistica. "Sì, alcuni problemi ci sono, ma in ogni cantiere c'è sempre qualche problema tecnico. Questo non significa però che il Mater non aprirà - ha detto il consigliere Giorgio Spano -. Lucio Rispo ha confermato senza ombra di dubbio l'apertura a Dicembre. Si partirà con la telemedicina e con la prevenzione contro il tumore al seno. Loro hanno dei macchinari di ultimissima generazione e li porteranno ad Olbia. Ovviamente, gli oppositori al Mater ci sono sempre, si auto alimentano. Il progetto però va avanti e la cosa importante è che si apra questo ospedale".

In sostanza, quello che sta accadendo all'interno della struttura ideata dalla Fondazione San Raffaele non è che routine di cantiere. Chiaramente la QFE ha esigenze diverse rispetto al progetto targato Verzè, di conseguenza deve adattare ciò che ha trovato ai suoi desiderata. La buona notizia è che, in ogni caso, il Mater darà i primi segni di vita entro il 2015, mentre tutti i reparti saranno a regime entro il 2017. Importante, a questo punto, è l'accreditamento con la Regione Sardegna che, stando alle ultime notizie apprese, non sarebbe stato ancora formalizzato a Cagliari. La QFE sta - in parole povere - aspettando che la Regione si dia una mossa.

Le vicende giudiziarie: casette e terreni contesi. Anche su questo fronte ci sono novità positive. Questa mattina è iniziata la demolizione del cosiddetto "Stazzo di don Verzè", all'interno del quale viveva un pastore. L'uomo è stato preso in carico dai Servizi sociali di Olbia, i quali provvederanno a trovare una sistemazione dignitosa all'anziano. Per quanto riguarda i terreni prospicenti al nosocomio, contesi tra il Comune di Olbia e Alfio Deiana, ci si batterà nei tribunali. "Faremo ricorso contro il provvedimento preso dal Giudice - ha dichiarato con fermezza il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli -. Il ricorso partirà in settimana. Chiederemo di riesaminare questa decisione".

La storia di questi terreni è lunga, tortuosa e - vista dal Qatar - sicuramente assurda. Nel 2006 questi terreni sono stati venduti alla società facente capo alla Fondazione Ex San Raffaele. Questa, a sua volta, li ha donati al Comune di Olbia. Secondo il progetto Mater Olbia, in questi terreni - che sono standard comunali - sono previsti i parcheggi per l'ospedale. Con l'arrivo dei qatarioti è spuntata una richiesta di usucapione. Secondo la difesa di Deiana (accolta dal tribunale), per 20 anni degli equidi (prima un cavallo, poi due asini) hanno brucato l'erba in quegli ettari. In genere, per l'usucapione serve un'attività di tipo agricolo. In questo caso, al Giudice è bastata la presenza di due asini e di un cavallo per sancire questo diritto. La battaglia legale tra il Comune e Alfio Deiana continuerà nelle aule del Tribunale di Tempio, ma intanto la QFE si è vista bloccare i lavori per una cosa, vista con gli occhi del Qatar, assai bizzarra. Per non fermare tutto, si sta predisponendo un progetto alternativo, ma anche questo è un inutile ostacolo alla realizzazione di un progetto sanitario importantissimo che sarà in grado di salvare la vita a decine di olbiesi, galluresi e sardi.