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Anche Olbia e San Teodoro tra rotte dell'avvoltoio Cuada

Anche Olbia e San Teodoro tra rotte dell'avvoltoio Cuada
Anche Olbia e San Teodoro tra rotte dell'avvoltoio Cuada
Patrizia Anziani

Pubblicato il 19 January 2019 alle 15:13

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Olbia, 19 gennaio 2019- Cuada è una bellissima femmina adulta di grifone ( Gyps fulvus) e dallo scorso 11 dicembre, giorno in cui sono stati liberati 11 nuovi individui provenienti dalla Spagna nell’ambito del progetto regionaleLIFE Under Griffon Wings,è il più nomade.

Come si legge sul sito del progetto, chealla fine del 2019 vedrà un totale di 60 grifoni introdotti in Sardegna, la girovaga Cuada "Ha volato nei cieli della costa orientale fino al profondo sud della nostra isola per giungere nel territorio di Guspini dove ha sostato dal 3 gennaio fino allo scorso venerdì. Un’area caratterizzata da allevamenti ovini e che ricorda geomorfologicamente il territorio dell’Extremadura (Spagna) dove l’animale è nato. La presenza di Cuada non è passata inosservata attirando l’attenzione di molte persone che hanno potuto ammirarla facilmente nei piccoli voli di spostamento tra le collinette che interrompono di tanto in tanto la morfologia pianeggiante dell’area. I forestali delle stazioni di Guspini e Marrubiu hanno seguito quotidianamente e informato tempestivamente i responsabili del progetto sulle sue evoluzioni e spostamenti fino alla mattina di venerdì scorso dove l’animale ha ripreso il volo verso nord sorvolando la citta di Macomer vicina all’area di progetto. E quando tutti pensavano che finalmente il suo pellegrinaggio fosse terminato, Cuada ci ha stupito ancora e si è allontanata nuovamente dal Bosano per portarsi nella parte nord est della Sardegna. Tappa ad Olbia e poi San Teodoro e a questo punto chissà."

Come ci informaPietro Masala, responsabile della comunicazione del progetto LIFE Under Griffon Wings, i grifoni reintrodotti in Sardegna primadi essere liberati vivonoun periodo di acclimatazione in una apposita voliera gestita dall’agenzia Forestas nella stazione di alimentazione di Monte Minerva (Villanova Monteleone).

Prima della liberazione tutti gliesemplari vengono muniti di doppio anello di riconoscimento e “marcati” singolarmente decolorando parte del piumaggio secondo uno schema che permette il riconoscimento individuale di ogni animale. All’osservazione visiva sul campo si aggiunge per alcuni di essi il monitoraggio satellitare grazie ad un GPS che viene posizionato con uno zainetto appositamente realizzato per lo scopo, sul dorso dell’animale.

Dopo la liberazione ( vedi video di seguito) alcuni di essi prima di stabilizzarsi nell’area di progetto subiscono un fenomeno noto in ecologia con il termine di dispersione che indica la tendenza di ciascuno di essi ad allontanarsi dal sito di nascita e dai suoi consanguinei (dispersal), in maniera temporanea o permanente, percorrendo spesso, in modo irregolare, lunghe distanze. Nei programmi di restocking del grifone molti di essi volano lontano dal sito di immissione e iniziano un viaggio che li porta a spaziare da una parte all’altra della nostra isola.

Se volete sapere come riconoscere un grifone in caso di avvistamento potete leggere anche qui