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Pubblicato il 31 July 2019 alle 10:39
Olbia, 31 luglio 2019 - La Guardia Costiera, a 19 giorni dal suo affondamento, ha recuperato una barca che si era inabissata all'interno del territorio di competenza dell'Area Marina Protetta di Tavolara.
L'operazione, avvenuta grazie alla sinergia tra istituzioni lo scorso 26 luglio, è stata portata a termine dai militari della Guardia Costiera di Olbia e dal personale del 4° Nucleo operatori subacquei della Guardia Costiera di Cagliari.
"Il lavoro di rimessa in galleggiamento, operato dal nucleo sub. della Guardia Costiera di Cagliari, si è reso necessario a seguito dell’affondamento dell’imbarcazione che è avvenuta il 7 di luglio mentre si trovava agli ormeggi", si legge nella nota stampa della Guardia Costiera.
"Non appena venuto a conoscenza dell’evento straordinario il personale della Capitaneria di Porto di Olbia ha proceduto a diffidare il proprietario dell’unità a rimuovere l’imbarcazione e rimettere in pristino l’ambiente marino e lo stato dei luoghi", continua il comunicato.
Secondo quanto riportato dai militari nella nota, "L’uomo ha dichiarato di non poter adempiere a tale diffida adducendo motivazioni economiche e di opportunità, pertanto si è reso necessario l’intervento attivo delle varie istituzioni per rimettere l’unità in galleggiamento, trasportarla fino alla Marina di Puntaldia che ha dato la più ampia disponibilità alla custodia del mezzo fino all’alaggio e al trasporto in un idoneo punto di deposito grazie al supporto del Comune di San Teodoro".
"Tutte le spese affrontate dalle varie istituzioni ed enti coinvolti verranno imputate al proprietario dell’imbarcazione che si è dimostrato inadempiente alla diffida emessa dalla Guardia Costiera", chiarisce la nota.
“L’attenzione del Corpo in materia di protezione ambientale è sempre alta -afferma il Direttore Marittimo di Olbia, Capitano di Vascello Maurizio Teogu -, soprattutto in funzione della vigilanza specialistica nelle aree marine protette, patrimonio inestimabile della nostra Regione e motivo di vanto naturalistico, e quindi, dobbiamo assicurare le migliori condizioni per la fruizione dell’habitat naturale nel rispetto delle biodiversità”.
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