Alluvione Olbia. Zona Baratta: "vogliamo il quartiere in sicurezza"

Olbia, 12 Gennaio 2016 - Vogliono un quartiere sicuro, dove non aver paura a ogni pioggia e dove poter crescere bambini felici. Questo pomeriggio, alle ore 16, gli abitanti di Zona Baratta hanno incontrato l'amministrazione comunale di Olbia. Ad ascoltare i cittadini, tutti doppiamente alluvionati, c'erano il sindaco Gianni Giovannelli, l'assessore Rino Piccinnu (Politiche sociali) e il dirigente Tino Azzena (Urbanistica).L'argomento principale del confronto è stato l'alluvione. In parte si è parlato del 18/11/2013 e delle modalità di ristoro dei danni che non hanno agevolato molti alluvionati, mail temaprincipale è stato la seconda alluvione, quella dello scorso mese di Ottobre. "Abito in zona Baratta da 30 anni - ha detto Noemi Silvestrini -. Ricordo perfettamente cosa è successo ad Ottobre.Avevamo l'acqua a 40 centimetri prima che il Siligheddu esondasse. L'acqua arrivava dalla lottizzazione situata vicino al canale, quella dove è stata alzata il livello della terra di oltre un metro. Vorremmo chiedere se è possibile togliere questo innalzamento e riportare tutto alla situazione di partenza".

A rispondere è stato il dirigente Tino Azzena. "I problemi sono diversi - ha detto Azzena -. Quella è proprietà privata e noi non possiamo intervenire senza un esproprio e senza ristorare il privato che ha realizzato quella lottizzazione. Possiamo dire che nel Puc, che è alle battute finali, quell'area non sarà più edificabile, ma sarà area verde. La cubatura verrà trasferita altrove. In zona Baratta interverremo in due modi. Il primo è l'allargamento del canale che, già da solo, abbassa il battente idraulico dell'onda di piena. Poi, dato che il problema principale è la raccolta delle acque meteoriche in quel punto, stiamo studiando un sistema di pompe di sollevamento che porti l'acqua piovana al di là della ferrovia. Togliere il riempimento fatto all'epoca della lottizzazione non risolverebbe, da solo, il problema".Il sindaco di Olbia si è impegnato a verificare se l'intervento delle pompe di sollevamento può essere fatto in autonomia, senza il coinvolgimento dell'Adis, di modo che i lavori possano essere accelerati.