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Alluvione, Olbia: presentato ufficialmente il Comitato per la tutela degli alluvionati

Alluvione, Olbia: presentato ufficialmente il Comitato per la tutela degli alluvionati
Alluvione, Olbia: presentato ufficialmente il Comitato per la tutela degli alluvionati
Angela Galiberti

Pubblicato il 11 January 2014 alle 17:45

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comitato-alluvionati-sala Olbia, 11 Gennaio 2014 - Censire scientificamente i danni attraverso perizie giurate, lottare per un congruo risarcimento, ma soprattutto non lasciare soli gli alluvionati. Sono questi gli scopi primari del Comitato per la tutela dei diritti degli alluvionati di Olbia che, questa mattina, è stato presentato ufficialmente con un'assemblea svoltasi all'Hotel President. Il Comitato è composto, per ora, da 10 promotori tra cui Moreno Contini e Raffaele Defazio. "Vogliamo essere un riferimento per tutti - ha detto Moreno Contini - Vogliamo lavorare con un team di esperti per fare un censimento reale di quanto è stato perso. Dobbiamo distinguere gli aiuti che il Comune sta dando dal risarcimento vero e proprio". Una delle lamentele più diffuse riguardanti l'alluvione ha a che vedere proprio la ricognizione di danni che, entro il 20 Dicembre, doveva essere consegnata al Comune di Olbia. "Quel censimento comunale non è stato preciso, non ci sono perizie giurate - ha detto Moreno Contini - Quella è solo una stima dei danni giusto per avere un'idea. Le uniche valutazioni precise sono quelle sui danni strutturali e sulle auto, sul mobilio non c'è nulla di scientifico. Vogliamo fare questo censimento e questo deve essere visto come una integrazione al lavoro già fatto". Per aderire al Comitato bisogna versare 20 euro. Questi soldi verranno messi in un conto corrente che verrà utilizzato per le attività del Comitato. "Abbiamo una pagina Facebook - ha detto Moreno Contini - lì pubblicheremo ogni movimento bancario effettuato sul conto del Comitato. Vogliamo la massima trasparenza". A questo punto non sono mancati gli interventi degli olbiesi alluvionati presenti numerosi in sala. La prima ad intervenire è stata Antonella Sanna, che ha subìto danni sia nella sua abitazione, sia nella sua attività. "Il risarcimento deve compiere un percorso particolare - ha detto la signora Sanna - altrimenti, nel caso la Magistratura individuasse delle responsabilità oggettive, non potremmo chiedere risarcimenti. Noi abbiamo fatto una querela contro ignoti ai Carabinieri per individuare le responsabilità presenti e passate di quello che è successo. Con questo passo, ci potremmo costituire parte civile. Poi, qua si accenna sempre ai danni materiali, ma ci sono anche i danni morali". Un altro alluvionato, il signor Giovanni Bonannini, ha raccontato la sua esperienza. "Sono stato colpito da alluvione 3 volte: negli anni 60, negli anni 70 e nel Novembre 2013. Nelle prime due occasioni - ha detto il signor Bonannini - non ho ricevuto niente. Questa volta, ho avuto un lumicino da parte del vescovo. L'alluvione mi ha portato via il mio lavoro, non ho più nulla. Ho solo questo lumicino". Il Comitato ha raccolto tutte le lamente e le esperienze raccontate dai cittadini. "Sono informazioni utili - ha detto Raffaele Defazio - ma non dobbiamo essere emotivi, ognuno di noi ha un proprio bagaglio di esperienza di emozioni. Dobbiamo essere scientifici e analizzare a fondo ogni situazione. Noi punteremo a una soluzione tecnica di risarcimento". Il Comitato ha già preso contatti con uno studio continentale per esaminare la questione. Ma per avere forza, bisogna avere informazioni e aderenti.