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Cronaca

Olbia, fiaccole per le vie del fango: poche persone al ricordo dell'alluvione

Olbia, fiaccole per le vie del fango: poche persone al ricordo dell'alluvione
Olbia, fiaccole per le vie del fango: poche persone al ricordo dell'alluvione
Angela Galiberti

Pubblicato il 19 November 2018 alle 11:21

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Olbia, 19 novembre 2018 - Prima una funzione religiosa nella chiesa di San Michele Arcangelo, parrocchia alluvionata, poi la fiaccolata laica e apolitica per le vie del fango: così Olbia ha ricordato, ancora una volta, l'alluvione del 2013 e le sue vittime.

Meno gente del solito, purtroppo, ma stessa empatia di sempre: tanti gli alluvionati presenti, tanti gli olbiesi che in quei giorni hanno donato il loro tempo per aiutare i loro concittadini. Il corteo, armato di candele e silenzio, è partito dalla chiesa di Sant'Antonio ed è sceso giù, in Zona Baratta, per raggiungere le vie del fango.

Durante il cammino, il corteo è passato davanti alla casa di Anna Ragnedda: l'olbiese allettata morta all'interno della sua camera da letto. Le fiaccole hanno poi proseguito il cammino, superando la zona dei Licei e arrivando in via Belgio, nel cui canale sono morte Patrizia Corona e la piccola Morgana Giagoni.

Qui, il corteo si è fermato e si è riunito in "preghiera": sono state intonate delle canzoni, sono stati posati dei fiori vicino al "monumento spontaneo" che ricorda le due povere vittime e sono stati idealmente abbracciati tutti coloro che si sono ritrovati coinvolti in questa terribile tragedia collettiva.

Una tragedia che non è mai finita: ogni alluvionato, quando piove, rivive quei terribili momenti.

Alla luce del ricordo di ieri, risuona come un grido nel silenzio la lettera, pesante come macigni, scritta da Carolina Serreri: moglie e madre di Francesco ed Enrico Mazzocu, i due olbiesi morti a Raica a due passi dalla loro casa. Un grido di dolore in cui tutta la città si è riconosciuta.