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Pubblicato il 28 September 2018 alle 15:29
Olbia, 28 settembre 2018 - Hanno atteso quasi cinque anni per essere rimosse dal baratro in cui il Ciclone Cleopatra e l'alluvione - con il loro carico di fango, acqua e rocce - le aveva fatte precipitare, portandosi via per sempre la vita di Bruno Fiore, Sebastiano Brundu e Maria Loriga.
Cinque anni sofferti fatti di attese, richiami al buon senso e all'empatia nei confronti dei parenti, delusioni. Da oggi, finalmente, quelle auto non sono più in quel baratro aperto da un fiume di fango e rocce impetuoso e implacabile.
La rimozione delle carcasse di lamiera rappresenta un fatto di vitale importanza per tutta la comunità gallurese: è come la chiusura di un ciclo, un punto fermo nella ricostruzione e un modo per 'andare avanti' ma senza dimenticare chi non c'è più.
A Monte Pino è in corso, officiata dal vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias Sebastiano Sanguinetti, una cerimonia civile e religiosa per ricordare le vittime.
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