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Allarme Confartigianato Sardegna: il settore rischia il crack

L'emergenza Covid ha messo in ginocchio gli artigiani e la loro creatività

Allarme Confartigianato Sardegna: il settore rischia il crack
Allarme Confartigianato Sardegna: il settore rischia il crack
Olbia.it

Pubblicato il 21 January 2021 alle 10:42

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Cagliari. L'ultimo grido l'allarme in ordine di tempo, viene lanciato stavolta da Confartigianato Sardegna: il settore rischia il crack. Il comparto registra un calo delle vendite del 90%. 200 imprese attive con lavoratori e produzioni. Matzutzi e Serra (Confartigianato Sardegna): “Subito fondi specifici per il comparto”.La crisi Covid 19 ha messo in ginocchio le circa 200 le imprese sarde,regolarmente iscritti alle Camere di Commercio, dell’artigianatoartistico, tipico e tradizionale della Sardegna che producono tappeti,coltelli, ceramica, gioielli, monili in corallo, che intrecciano fibrenaturali e che lavorano legno, pietra, pelle e vetro.Un settore, quello dell’artistico, fortemente legato al turismo, il cui valore aggiunto sfiorava i 100milioni di euro, per un giro d’affari export di oltre 30milioni.Secondo recenti sondaggi effettuati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato l’attuale situazione di queste realtà sui territori, il settore ha subìto un vero e proprio tracollo, con le vendite calate di circa il 70%, con punte che arrivano anche a sfiorare il 95%.  “Il comparto dell’artigianato artistico sta vivendo una profondacrisi, che ne minaccia la sopravvivenza – commentano Antonio Matzutzie Daniele Serra, Presidente e Segretario di Confartigianato ImpreseSardegna - alla mancanza di ricambio generazionale e alla competizione globale si sono aggiunte, dalla seconda metà di gennaio, nuove problematiche legate al blocco progressivo del turismo edell’economia. Se non vi saranno interventi specifici di sostegno, laripartenza, e la sopravvivenza di tante imprese, potrebbe essere messain seria discussione”. “Pur rappresentando una parte di tutto il comparto produttivo sardo – continuano Matzutzi e Serra – leproduzioni artistiche, tipiche e tradizionali descrivono l’immaginevera e propria della cultura e delle radici della nostra Isola, e quindi la sensazione che gli altri hanno della nostra terra”.Per Confartigianato, in Sardegna come nel resto dell’Italia, troppe diqueste realtà scompaiono nel silenzio anche perché non reggono ilritmo delle produzioni industriali e perché, pur economicamentevalide, la loro diffusione commerciale è limitata.“L’artigianato artistico – sottolineano Segretario e Presidente -costituisce un grande patrimonio culturale ed economico e rappresentanel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità delprodotto made in Italy e made in Sardegna”. “Il “fatto ad arte”, perla sua capacità di essere pezzo unico e su misura – continuano - è perla nostra regione e la nostra nazione un’enorme risorsa creativa ereattiva contro l’omologazione del gusto indotta dalla globalizzazionee rappresenta la difesa della memoria, dell’identità e delladiversità”.  “Ma l’artigianato d’arte – mettono in guardia Matzutzi eSerra - è anche tra i settori a maggiore rischio d’estinzione, a causadegli alti costi d’impresa, delle difficoltà burocratiche e deglioneri nella trasmissione dell’attività e nella formazione dei giovani,dei problemi nella commercializzazione e del fenomeno dellacontraffazione”.Confartigianato Sardegna, per questo, da tempo si batte in difesa delruolo e dell’identità dei maestri artigiani, valorizzando le loro botteghe, luoghi privilegiati di formazione, di trasmissione di valori e di educazione al bello, ove nascono opere al confine con l’arte. In questo senso le recenti battaglie dell’Associazione di Categoria per tutelare l’artigianato artistico e promuovere l’occupazione dei giovani attraverso una serie di azioni finalizzate a rilanciare l’apprendistato, agevolare la creazione d’impresa, favorirel’innovazione e la ricerca nelle tecnologie, negli stili e nei materiali, coordinare le iniziative di promozione d’immagine e di valorizzazione sul mercato ed avviare un nuovo rapporto tra artigianato artistico, design e arte.L’Associazione Artigiana negli ultimi tempi ha anche proposto allaRegione interventi per il ripristino dello storico marchio ISOLA, peril riconoscimento della figura del “maestro artigiano” e perl’aggiornamento dell’elenco delle imprese inserite inwww.sardegnaartigianato.com, sito conosciuto come la “Vetrinadell’Artigianato Artistico della Sardegna”, ideato e realizzato nel 2014 dall’Assessorato Regionale all’Artigianato della Sardegna, nel quale sono presenti numerose produzioni artigianali artistiche d’eccellenza come le ceramiche, i gioielli, l’intreccio, il lapideo, il legno, i metalli lavorati, il pellame, i tessuti e il vetro.Inoltre Confartigianato Sardegna, in alternativa alla cancellazione dialcune importanti fiere dell’artigianato, come “L’Artigiano in Fiera”di Milano, ha proposto di finanziare la partecipazione delle impresealle piattaforme fieristiche virtuali, ma anche di sostenere gli affitti e gli allestimenti per esposizione in temporary shop, la formazione specifica per la presentazione “in remoto” dei prodotti o dei servizi, l’acquisizione e l’utilizzo di strumenti e servizi di promozione virtuale, l’adeguamento della connessione ultraveloce aziendale per il superamento del digital divide, l’acquisto di attrezzature digitali per la realizzazione di materiale foto/video promozionale e l’attivazione di campagne promozionali suisocial/canali tematici dedicati.Confartigianato Sardegna, ricorda anche come per contrastarel’emergenza e sostenere le realtà dell’artistico, ingenti risorsesiano disponibili i vari bandi nazionali “Ristori”, e in Sardegna, abreve, gli aiuti legati a “Resisto”.  In ogni caso, per Matzutzi e Serra, per sostenere le imprese che potrebbero rimanere fuori dal perimetro dei vari bandi nazionali e regionali, occorrono azioni forti, che vadano nella direzione di un intero rilancio del settore. “E’ importante non lasciare indietro nessuno, soprattutto le realtàpiù piccole e deboli – concludono il Presidente e il Segretario –magari anche mettendo a disposizione  sostegni straordinari, e chepossano anche andare superare gli schemi dei codici Ateco e deibilanci”.