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Cronaca

Air Italy, UGL: sostegno al reddito prospettato misura insufficente

Air Italy, UGL: sostegno al reddito prospettato misura insufficente
Air Italy, UGL: sostegno al reddito prospettato misura insufficente
Olbia.it

Pubblicato il 25 June 2020 alle 20:17

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Olbia, 25 giugno 2020- Riunione del Direttivo territoriale dell’UGL trasporto aereo. La sigla sindacale che tutela la categoria dei piloti oggi, presente la Segreteria Nazionale, si è incontrata per discutere sullo stato della vertenza della Compagnia AIRITALY, attualmente in liquidazione. Al centro della discussione l’accesso all’ammortizzatore sociale, ovvero l’impegno del Governo per una “CIGS” di 10 mesi, a partire dalla data di definizione di un eventuale accordo con l’azienda. Ora, "le dichiarazioni del ministro De Micheli rilasciate ieri in audizione alla Camera, fanno invece presagire un sostegno al reddito soltanto fino a fine anno, assolutamente insufficiente al fine di avere tempo per creare una soluzione industriale e dare futuro ai lavoratori" precisa UGL. Una nuova prospettiva per i lavoratori Air Italy che si rivelerebbe drammatica. "A questo punto è ineludibile e non ulteriormente rinviabile una ferma e determinata presa di posizione dei Governatori delle Regioni più fortemente coinvolte, affinché richiedano un intervento del Governo a garanzia di quanto promesso ai lavoratori!" continua Ugl che ora più che mai esorta al senso di responsabilità, riguardo alle promesse profferte ed a un impegno più fattivo e concreto le istituzioni regionali della Sardegna e della Lombardia. I piloti chiedono garanzie affinchè venga trovata uan soluzione "Soprattutto rispetto alla manifestata e dichiarata volontà, ribadita anche in sede di incontro al Ministero dei trasporti, di trovare una soluzione industriale concertata e compartecipata dalle rispettive Regioni , attraverso un “partenariato” pubblico privato". Ugl chiede che vengano mantenuti i patti presi. Non è possibile tergiversare ancora di fronte alla crisi che sta attraversando il trasporto aereo nazionale e la ristrutturazione che il Governo intende portare avanti, anche attraverso l’ingente investimento pubblico, deve diventare opportunità e non certo un freno per risolvere, non solo la crisi cronica del principale vettore nazionale, ma anche quella dell’ex secondo vettore italiano e dei suoi 1453 lavoratori.