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Cronaca

Air Italy, liquidazione e licenziamenti: ecco le procedure

Air Italy, liquidazione e licenziamenti: ecco le procedure
Air Italy, liquidazione e licenziamenti: ecco le procedure
Olbia.it

Pubblicato il 14 February 2020 alle 16:24

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Olbia, 14 febbraio 2020 - In una giornata durissima per i dipendenti Air Italy, con mille voci di corridoio che si rincorrono, cerca di mettere ordine il sindacato USB con una nota dedicata alle procedure che bisogna seguire in caso di licenziamento.

Difatti, oggi i liquidatori dell'azienda hanno annunciato che sono in arrivo le lettere di licenziamento per i 1200 dipendenti di Air Italy. Nel giro di qualche mese (forse un anno), tutti saranno destinati a rimanere a casa e diventare disoccupati.

Ovviamente, parti sociali e politica sono impegnati a evitare tutto questo, ma è altrettanto ovvio che bisogna anche pensare a cosa si va incontro.

" Premettiamo che non è accettabile che in un momento già di per sé drammatico, i liquidatori non facciano attenzione ai primi messaggi che sono inviati su temi di questa portata e delicatezza a lavoratori già colpiti da un evento del genere", spiega Usb.

"La risoluzione del rapporto di lavoro deve avvenire attraverso la procedura di legge che regola i licenziamenti collettivi delle aziende di questa dimensione, regolata dalla legge 223 del 1991".

"In parole povere - spiega il sindacato -, avviene nel rispetto di tempi prefissati per lo svolgimento del cosiddetto esame congiunto con il sindacato che vede una prima fase in sede aziendale di durata massima di 45 giorni che decorrono dall'invio della lettera di apertura di questa procedura da parte di Air Italy e una successiva in sede ministeriale di un massimo di 30 giorni".

Usb sottolinea che al termine di questa procedura "l'Azienda è libera di licenziare tutti i dipendenti a prescindere se c'è l'accordo o meno".

Focus anche sugli ammortizzatori: dal 1° gennaio 2017 vi è la Naspi che ha sostituito la mobilità.

"La Naspi prevede di avere l'integrazione da parte del Fondo di solidarietà del trasporto aereo così come previsto dal Decreto ministeriale dell'aprile 2016 - sottolinea Usb -. Ricordiamo che questo fondo è tuttora in attesa di essere rifinanziato; al momento è in grado di garantire le prestazioni immediate, ma non a media e lunga scadenza".

L'ultima spiaggia potrebbe essere il cosiddetto "Decreto Genova" che "ha reintrodotto l'istituto della Cgis per cessazione di attività fino a un massimo di 12 mesi. Questo istituto prevederebbe la permanenza in Azienda per permettere le politiche attive da parte regionale o un piano di ricollocazione/reindustrializzazione legato al sito produttivo".

"In questo caso occorre però - sottolinea Usb - l'accordo delle parti e soprattutto la volontà aziendale per poter procedere".