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Air Italy, Li Gioi lancia allarme: "Smantellamento base pare iniziato""

Air Italy, Li Gioi lancia allarme:
Air Italy, Li Gioi lancia allarme:
Olbia.it

Pubblicato il 14 June 2019 alle 12:40

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Olbia, 14 giugno 2019 - Nuovo allarme sulla compagnia Air Italy, questa volta lanciato dal consigliere regionale olbiese del Movimento 5 Stelle Roberto Li Gioi.

“Evitato l’addio di Air Italy allo scalo di Olbia, i dubbi sulla volontà della compagnia di voler continuare a operare in Sardegna purtroppo non diminuiscono. Anzi, non possono che aumentare", spiega il consigliere regionale Li Gioi in una nota stampa.
"Oggi veniamo addirittura a sapere che lo smantellamento della base di Olbia pare sia già iniziato: i Cobas hanno denunciato che le manutenzioni degli Aeromobili Sociali sono state affidate a Atitech e Alitalia, perché per effettuarle nella base olbiese sarebbero necessari adeguati investimenti", continua il consigliere regionale olbiese.
"Le intenzioni di Air Italy vanno invece in tutt’altra direzione. Nonostante le letterine firmate affettuosamente “Rossen”, sono convinto che l’interesse per Olbia sia scemato del tutto, al punto che ancora oggi manca un piano industriale: dopo mesi di rassicurazioni, non è stato presentato a sindacati e lavoratori", afferma Li Gioi.
"Ad aggravare la situazione, le condizioni dello scalo, per niente promettenti: un hangar è affittato a Eccelsa ad uso di Usmanov, l'altro è ridotto quasi a un immondezzaio”, sottolinea il consigliere regionale.
Li Gioi riflette anche sui dati Enac, diffusi sempre da Usb.
“I dati sul traffico del Trasporto Aereo diffusi da ENAC ci dicono che nell’anno dell’arrivo della Qatar Airways la performance di Air Italy ha registrato un meno 21,5% di passeggeri rispetto a qualche anno prima, e anche che, nello stesso periodo, l’aeroporto di Olbia ha prodotto un più 6,61%, sfiorando i 3 milioni di passeggeri. Qualcosa vorrà pur dire se, contrariamente ad Air Italy, compagnie come EasyJet, Volotea e Vueling continuano a investire nell'aeroporto Costa Smeralda incrementando il numero di aeromobili e considerando lo scalo di Olbia un nodo fondamentale del loro piano industriale. È arrivato il momento di chiedersi cosa si nasconda dietro tanto lassismo”, afferma Li Gioi.
Un pensiero ai dipendenti che, dice Li Gioi, sono "costretti a vivere in completa precarietà, nel timore che da un momento all'altro il management trovi un'altra buona scusa per smantellare”.
Infine la madre di tutte le questioni: la continuità territoriale.
“A livello regionale - ribadisce Li Gioi - è obbligatorio mettersi subito al lavoro per costruire un nuovo bando di continuità territoriale che non sia soggetto ad attacchi strumentali. La situazione va in ogni caso monitorata costantemente".
Poi, la chiosa: "I 600 posti di lavoro devono essere tutelati con un rilancio dell'attività di Air Italy, che sta invece concentrando la sua attenzione sul medio e lungo raggio limitando l'attività su Olbia alla sola continuità territoriale senza uno straccio di piano industriale”.