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Cronaca

Ancora 60 giorni di acqua: la Regione valuta lo stato di emergenza

Ancora 60 giorni di acqua: la Regione valuta lo stato di emergenza
Ancora 60 giorni di acqua: la Regione valuta lo stato di emergenza
Olbia.it

Pubblicato il 10 November 2015 alle 17:24

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Olbia, 10 Novembre 2015 - 60 giorni di acqua, 90 giorni nei casi migliori (pochi): poi il baratro. La Sardegna riscopre, suo malgrado, la siccità. Da una parte la tropicalizzazione del clima con le sue piogge abbondanti e rovinose tutte in una volta, dall'altro mesi e mesi senza un goccio d'acqua e con i consumi alle stelle dovuti anche alla presenza dei turisti, in mezzo la mancanza di infrastrutture. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: acqua gialla non potabile e maleodorante. Una vera emergenza.

Come correre ai ripari?In primis bisogna sperare che inizi piovere. Poi c'è la questione politica: la Regione ha dato il via al Tavolo per l'Emergenza Idrica al quale partecipano l'Enas, Abbanoa, l'Assessorato regionale ai Lavori Pubblici, la Direzione Regionale Agricoltura, il Distretto Idrografico, l'Arpas, la Protezione Civile, l'Egas e l'Ente Foreste. Il Tavolo dovrà fare il punto della situazione e verificare se ci sono i presupposti per chiedere lo stato di emergenza a Roma.

Il primo dato certo è quello relativo alle condizioni dei bacini: il Liscia, Sos Canales e Mannu sono in condizioni di pericolo. Il livello dell'acqua è molto, molto basso. Così come è bassa la qualità dell'acqua. In alcuni bacini c'è acqua per 60 giorni, in altri per 90. In Gallura vi è una delle situazioni più critiche, anche per via della pessima qualità d'acqua che arriva nelle case. Acqua che è stata dichiarata non potabile a Olbia, Arzachena e Golfo Aranci.

Se ci sono i presupposti, il governo Renzi dichiarerà lo stato di emergenza. Con questa dichiarazione, la Regione avrebbe a disposizione poteri di tipo commissariale e potrebbe intervenire velocemente con alcuni interventi ad hoc come attivare la connessione tra bacini o ripristinare pozzi e fonti abbandonati.

Mentre la Regione cerca una soluzione, i cittadini continuano (da circa un mese) a ricevere in casa acqua non potabile.