ACQUA GIALLA. IL CIPNES PUO' RISOLVERE, IL COMUNE NON CHIEDE

ESCLUSIVO. Il Cipnes ha la capacità di rifornire tutta Olbia di acqua potabile

Olbia, 14 Novembre 2015 - Continuiamo ad occuparci di acqua non potabile. Questa volta siamo partiti da una domanda: nella Zona Industriale come fanno a lavorare le aziende che hanno bisogno di consumare, nel loro processo produttivo, migliaia di litri di acqua? Abbiamo così contattato il Cipnes, il quale ci ha risposto senza mezzi termini: nell'area industriale l'acqua non solo è potabile, ma è buonissima.

Questa mattina, l'ingegner Gianni Maurelli (responsabile del servizio idrico integrato)ci ha accompagnato in un vero e proprio tour all'interno dell'impianto di potabilizzazione del consorzio, situato al centro dell'agglomerato industriale. L'impianto è stato costruito tanti anni fa, ma è perfettamente funzionante e rifornisce aziende importantissime come la Clea e l'Asdomar.

"Nel nostro impianto usiamo un trattamento all'ozono - spiega l'ingegner Maurelli -. Come tracciante usiamo il biossido che, in soluzione acquosa, diventa cloro libero. Ossidiamo, flocculiamo l'acqua e poi la filtriamo nei filtri a carboni attivi e in quelli a sabbia. L'acqua che esce da questo impianto è assolutamente potabile".

L'ingegner Maurelli ci porta in un mini laboratorio e ci fa vedere (e assaggiare) il frutto del lavoro dell'impianto: un'acqua limpidissima, insapore ed inodore. Praticamente perfetta. Acqua che gli olbiesi, letteralmente, si sognano.

"Questo impianto sta servendo al momento l'area industriale con 30 litri di acqua al secondo - continua Maurelli -. Siamo in grado di arrivare a 200/220 litri al secondo. La differenza può essere mandata in direzione di Pittulongu e Olbia città con due stazioni di pompaggio limitrofe all'impianto. Fino a qualche anno fa abbiamo servito anche la città, mentre durante l'estate ci viene chiesto di servire Pittulongu".

A domanda precisa, Maurelli risponde precisamente: l'impianto della zona industriale è in grado di soddisfare le esigenze della città di Olbia. Però, almeno per ora, il Comune non ha avanzato nessuna richiesta di assistenza.