Thursday, 28 March 2024

Informazione dal 1999

Cronaca

Accorpamento Asl 2, il no della Cgil di Olbia-Tempio

Accorpamento Asl 2, il no della Cgil di Olbia-Tempio
Accorpamento Asl 2, il no della Cgil di Olbia-Tempio
Angela Galiberti

Pubblicato il 20 September 2014 alle 17:24

condividi articolo:

Olbia, 20 Settembre 2014 -Per la Asl numero 2 di Olbia si prospetta un futuro non proprio roseo. L'azienda sanitaria gallurese, infatti, potrebbe essere sacrificata in nome della spending review. Un sacrificio che consisterebbe nel suo smembramento e conseguente accorpamento con altre aziende sanitarie (Sassari e Tempio). Su questo tema è voluta intervenire la segreteria provinciale della Funzione Pubblica Cgil. "Diamo merito ai Presidenti dei due Distretti della Asl n. 2 di aver avviato, con i Sindaci galluresi, il dibattito sulla riorganizzazione del sistema sanitario regionale e quindi sostanzialmente sulla riduzione delle Aziende Sanitarie Locali, sui loro confini territoriali ed in buona sostanza sulla riformulazione di tutto l’assetto della amministrazione locale nella Regione Sardegna - scrive Luisella Maccioni (Fp Cgil) in una nota stampa -. Finito l’entusiasmo sul San Raffaele , finalmente si ritorna a parlare di Sanità Pubblica delle sue difficoltà, della cancellazione di un patrimonio di conoscenze territoriali che, se il nuovo ridisegno delle Asl dovesse passare annienterebbe non solo l’esperienza gallurese ma tutto il sistema sanitario regionale basato su bacini d’utenza omogenei e ben delimitati. Insomma si profila all’orizzonte, a nostro giudizio, non una razionalizzazione auspicabile e certamente necessaria ma un accorpamento ancora non capibile verso le due Aziende di Sassari o Nuoro, di per se non auspicabile non foss’altro perché la prima già sperimentata e non riproponibile, la seconda di difficile attuazione per varie differenze non solo territoriali. Quindi un ipotesi di riorganizzazione affrettato, mirato soltanto alla riduzione e quindi ai tagli del Servizio Sanitario Nazionale". Secondo la Cgil Fp gallurese, non si può in alcun modo pensare di migliorare l'offerta sanitaria con i semplici tagli. "Questa politica ha radici, ormai, nello svuotamento delle conquiste democratiche di partecipazione che hanno caratterizzato l’avvio di un percorso di presenza del territorio fino alla funzione primaria degli Enti Locali alla elaborazione dei progetti sanitari da attuare nei territori di loro competenza. Quindi attraverso una politica semplicemente economicistica ridurre qualsia “spesa” che può o potrebbe sembrare eccessiva o semplicemente inutile. Come se la garanzia di una buona sanità è un “privilegio” da cancellare - continua Luisella Maccioni -. La Funzione Pubblica Cgil da tempo ha sempre posto il problema che la riqualificazione del Servizio Sanitario non deve essere fatta a colpi di tagli e riduzioni. Non può e non deve essere calata dall’alto e non può e non deve soltanto discutere di “Ospedali”, ma deve essere ridisegnato all’interno di una politica territoriale che diventa primaria soprattutto oggi. Contestiamo l’ipotesi di un accorpamento della Asl di Olbia in quanto un’ipotesi di tal fatta deve vedere un profondo dibattito e una profonda analisi delle scelte che il territorio deve assumere in materia di Sanità in Gallura. E non solo per il ruolo che potrebbe avere questo territorio nella sanità del futuro, ma anche e soprattutto perché la salute è un bene fondamentale per l’individuo e per la collettività, un sistema di servizi sanitari equo ed efficace è un determinante essenziale, anche se non esclusivo, per garantire la partecipazione alla vita sociale e al diritto alla salute. Rilanciamo la nostra proposta di un patto per la salute territoriale” che impegni le istituzioni in primis la Asl e i Sindaci e una pluralità di soggetti, dai cittadini agli operatori sanitari, dalle istituzioni al volontariato, dal sindacato ai produttori di beni e servizi".