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Cronaca

Abbanoa viene ricapitalizzata. Intanto, ad Olbia, si muove la politica

Abbanoa viene ricapitalizzata. Intanto, ad Olbia, si muove la politica
Abbanoa viene ricapitalizzata. Intanto, ad Olbia, si muove la politica
Angela Galiberti

Pubblicato il 27 June 2014 alle 18:36

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Olbia, 27 Giugno 2014 - Abbanoa è stata ricapitalizzata. La decisione è stata presa il 26 Giugno dalla Giunta Pigliaru che ha deliberato la sua ricapitalizzazione decisa, a suo tempo, dal Consiglio Regionale della Sardegna. La delibera, non ancora disponibile on line sul sito della Regione, è accompagnata da diversi documenti tra cui i report sulla gestione elaborati dalla Gestione commissariale ex Ato e i report sulla situazione finanziaria elaborati dalla Sfirs. L'obiettivo della Giunta è quello di risanare la società e di rilanciarla. I problemi relativi alla gestione della rete idrica sul territorio, però, permangono. Ad Olbia continua ad esserci una situazione a macchia di leopardo, come del resto in tutta la Sardegna. Accanto alle bollette pazze - l'ultima segnalata sulla pagina Facebook di Olbia.it ammonterebbe a più di 100'000 euro - ci sono le bollettere regolari o quanto meno annuali. Olbia non è l'unico comune della Sardegna in questa situazione, anche Sedilo ha vissuto gli stessi momenti qualche mese fa, precisamente ad Aprile. Per il caso "Sedilo" sono state analizzate le cause che hanno portato ad un ritardo nella fatturazione, vale a dire la poca affidabilità della banca dati delle utenze. Il Comune di Sedilo, infatti, aveva deliberato l'ingresso di Abbanoa nel 2006, ma solo nel 2008 ha trasferito la banca dati delle utenze all'ente gestore unico. La banca dati - riporta Federconsumatori in un suo articolo - aveva però gravi anomalie: ad esempio, mancavano le matricole dei contatori e quindi non si potevano associare ai clienti. Queste anomalie hanno impedito la regolare fatturazione dei consumi e così Abbanoa ha provveduto a fare "bollette in acconto" per poi passare alle "bollette in saldo" non appena la banca dati è stata corretta. L'analisi delle cause che ha portato alcuni cittadini di Olbia ad avere dei saldi da 20mila, 5mila, 10mila, 100mila euro, dovrà essere necessariamente fatta affinché non si ripetano più cose del genere. Nel frattempo, la politica locale - ovvero i consiglieri comunali - si stanno muovendo anche per costringere lo stesso Comune di Olbia ad alzare la voce.

La prima a muoversi è stata Enza Tucconi, consigliere di maggioranza del gruppo dell'Unione Popolare Cristiana. COn una interrogazione a risposta scritta, i consigliere Tucconi chiede al sindaco, Gianni Giovannelli, e all'assessore all'Ambiente, Giovanna Spano "se siano a conoscenza del problema sopra esposto e quali accorgimenti abbiano intenzione di intraprendere anche in previsione di una eventuale mediazione con le associazioni a tutela dei consumatori, il Presidente della Regione Sardegna e Abbanoa".

Dopo la maggioranza, si è mossa laminoranza con Marco Piro e Forza Italia. Secondo i dati in possesso del capogruppo Piro, Abbanoa starebbe chiedendo prova dei pagamenti effettuati persino agli alluvionati, i quali - per forza di cose - non possono dimostrare nulla dato che hanno perso tutto, documenti compresi. "A questo punto è opportuno che il Sindaco e la Giunta si facciano promotori di un incontro immediato con la direzione di Abbanoa - si legge nel comunicato stampa del gruppo di Forza Italia -, per verificare gli errori, predisporre una moratoria per i cittadini alluvionati, e chiedere che venga concesso un piano di rientro dilazionato nel tempo per le situazioni di reale morosità. Chiediamo altresì che Abbanoa metta a disposizione dei cittadini, un operatore che si occupi solo ed esclusivamente della analisi delle bollette pazze ricevute".