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1 anno di CENSURA: ecco il giornale che vorrebbe leggere il Sindaco Nizzi

1 anno di CENSURA: ecco il giornale che vorrebbe leggere il Sindaco Nizzi
1 anno di CENSURA: ecco il giornale che vorrebbe leggere il Sindaco Nizzi
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 February 2019 alle 08:28

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Abbiamo provato a scrivere le notizie che vorrebbe leggere Nizzi: abbiamo creato per voi un “giornale satirico” che ci riporta 100 anni indietro. Con NIZZI.OLBIA.it si scherza, ma la censura è una cosa seria.

Esattamente un anno fa, la testata giornalisticaOlbia.itveniva eliminata dalla mailing list del Comune di Olbia per aver rifiutato di eliminare un sondaggio cittadino: una semplice consultazione online che chiedeva agli olbiesi di esprimersi, in accordo o disaccordo, con la scelta del Sindaco Nizzi di intitolare la scuola Maria Rocca alla madre dell’Emiro del Qatar.A 365 giorni di distanza da quella imbarazzante censura nulla è cambiato:nessun passo indietro da parte del Sindaco o dei suoi fedelissimi consiglieri comunali.

Abbiamo così deciso di “celebrare” tale ricorrenza a modo nostro, (Leggi: Nizzi.Olbia.it) esplicitando a tutti voi e alla Giunta guidata da Nizzi, quanto sarebbe ridicolala nostra, o qualunque altra testata, se pubblicasse solo notizie gradite ai potenti di turno. Abbiamo deciso di farlo con l’espressione democratica per eccellenza: la Satira. Il nome evocativo che abbiamo scelto, #Nizziversario, è palese indice d’irriverenza, ma la censura è una cosa grave e molto seria che ci riporta indietro di almeno un secolo.

Ispirandoci al Popolo d'Italia, quotidiano fondato nel 1914 la cui sede – come si può vedere nell'immagine di copertina – ricorda il retro dell'ex Scolastico di Olbia, abbiamo “fondato” il Popolo d'Olbia: ovvero, le notizie come le vorrebbe Nizzi. Un “giornale” visto, insomma, con gli occhi del potere: monco, senza critiche, senza opposizione, senza dibattito, nel quale trionfa esclusivamente la versione di chi comanda e in cui il dissenso viene zittito alla radice. Un giornale dove, con enfasi e tripudio, domina solo una versione – quella del potere.

La censura è cosa serissima: a oggi,Olbia.itè ancora “in quarantena” senza alcuna motivazione reale – se mai potesse essercene una. In questo anno trascorso abbiamo continuato a raccontare la Città (e la Gallura), cercando di non tralasciare nessuna voce e nessuna sfumatura. Pur estromessi dai canali ufficiali, abbiamo informato su tutte le attività del Comune, politiche e amministrative (non senza difficoltà o svantaggi competitivi).

Se il nostro motto è “Dare a Cesare quel che è di Cesare”, oggi restituiamo a “Cesare” qualcosa. Poiché il potere logora anche chi ce l'ha, con esso si può fare solo una cosa: trattarlo con gaudente irriverenza.

Allora, benvenuto Popolo d'Olbia: il foglio satirico pieno di notizie inventate liberamente ispirate alla cronaca cittadina. Dal celeberrimo decisionismo del Sindaco alle frizioni interne alla maggioranza, dalla “bestia nera” Ztl all'Aspo sempre più in prima linea, dalle mega opere senza senso ai mega eventi in location improbabili. E ancora: la città che cambia nome, le dichiarazioni sui successori, il sondaggio sul gradimento della giunta e la discarica di Spiritu Santu.

La finzione trionfa, ma ne siamo realmente certi?

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