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Cronaca

Vertenza Meridiana, 1600 in mobilità: il territorio si mobilita

Vertenza Meridiana, 1600 in mobilità: il territorio si mobilita
Vertenza Meridiana, 1600 in mobilità: il territorio si mobilita
Angela Galiberti

Pubblicato il 16 September 2014 alle 21:01

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Olbia, 16 Settembre 2014 - Tutti se lo aspettavano, ma nessuno avrebbe mai sul serio creduto che in un sol colpo venissero messe in mobilità 1600 persone. Alla fine, però, la decisione del manangement Meridiana non ha lasciato scampo ai suoi dipendenti. Circa 1600 persone, in gran parte personale navigante, sono ufficialmente in mobilità: l'anticamera del licenziamento. La scure sui lavoratori non si sta abbattendo solo su hostess, stweara e piloti, ma anche operatori del call center, amministrativi e operai Maintenance. Una vera e proprie strage lavorativa che deprimerà ancora di più i consumi in un paese, l'Italia, tecnicamente in recessione da diverso tempo. Le reazioni alla messa in mobilità dei 1600 lavoratori non si sono fatte attendere. "La scelta adottata dal CDA di Meridiana è un gravissimo atto nei confronti non solo della Gallura – che oggi registra un tasso di disoccupazione di oltre il 17% - ma anche dell'intero territorio regionale - ha commentato Mirko Idili, segretario provinciale della Cisl -. Rappresenta la mortificazione di un percorso lacrime e sangue che i lavoratori della compagnia hanno responsabilmente fatto in questi anni per tenere in piedi il vettore sardo, la mortificazione dello sforzo di tanti padri e madri di famiglia che hanno dato il massimo credendo di poter tutelare il posto di lavoro. Purtroppo chi “pilotava” l’Azienda in questi anni ha dimostrato non solo che non sapeva dove “atterrare” ma ha evidenziato anche una spiccata incapacità a gestire le ingenti risorse che il Principe Aga Khan ha profuso a piene mani per evitare il fallimento. Con le risorse economiche messe a loro disposizione ci aspettavamo ben altre risposte e non i 1600 esuberi annunciati". L'Unione Sindacale di Base minaccia una seria lotta. "Tale notizia, anche nelle modalità pessime con cui ci viene comunicata, rappresenta purtroppo l'ennesima accelerazione di un progetto di distruzione di un'azienda storica del trasporto aereo e del suo capitale umano e professionale, portato avanti da un management che probabilmente non sa fare altro - recita il comunicato firmato USB -. Di fronte a un scempio sociale di tali dimensioni ci chiediamo chi sia davvero da licenziare, 1500 persone oppure pochi individui che siedono nel CdA. Certo che nessuno, per prime Istituzioni rimaste da anni alla finestra, si aspetti che ci facciamo togliere il nostro lavoro in silenzio! Saranno utilizzati tutti gli strumenti in tutte le sedi possibili, all'interno di un conflitto che sarà il più duro vissuto dalla storica compagnia aerea. Piattaforma e modalità del conflitto saranno decise insieme ai ai lavoratori nelle assemblee che USB ha già indetto a Cagliari per il 19 settembre, il 23 a Milano Malpensa e il 25 a Verona, insieme alle sigle sindacali che finora hanno tentato di ostacolare l'operato dell'ing. Scaramella". Marco Bardini, portavoce dell'Associazione ALI Cassintegrati Meridiana, parla di una sorta di pulizia etnica. "Quella ricevuta oggi più che una procedura di mobilità rappresenta una vera e propria campagna di Pulizia etnica. a procedura attivata da Meridiana è un atto di ostilità verso i sardi e la Regione Sardegna in cui è concentrata la gran parte della mattanza in corso. Il preordinato travaso di attività verso Air Italy - tollerato dai troppi sindacati allineati - è la principale causa degli esuberi e rappresenta un'operazione che non ha precedenti nella storia industriale italiana - si legge nella nota stampa dell'associazione guidata da Marco Bardini -. La Regione Sardegna non può perseverare nella sua attuale posizione pilatesca dichiarata alla stampa qualche mese fa dall'Assessore ai Trasporti ma deve scendere in campo, nella persona del Presidente Pigliaru, con la stessa energia posta nelle vertenze minori di Alcoa, Vynils, Eurallumina e Keller le quali, tutte insieme, non raggiungono i numeri della macelleria sociale in corso in Meridiana". Anche la politica non ha mancato di intervenire. L'assessore regionale al Lavoro, Virginia Mura, ha chiesto l'intervento del Governo. "Il Governo deve prendere iniziative immediate – sottolinea l'assessore Virginia Murae recuperare tutte le risorse necessarie per risolvere quella che si profila come una vera emergenza non solo occupazionale ma anche sociale. La Regione Sardegna è pronta a fare la sua parte”. Anche i due consiglieri regionali galluresi, Giuseppe Meloni (Pd) e Giuseppe Fasolino (FI), sono intervenuti a gamba tesa nel dibattito. "Ho chiesto all’Assessore Deiana e al Presidente Pigliaru di intervenire presso l’azionista di riferimento del fondo di investimento Akfed, il Principe Aga Khan - afferma Giuseppe Meloni, consigliere regionale in quota Pd e sindaco di Loiri-Porto San Paolo -. In questo momento di grande crisi è infatti importante conoscere le reali strategie del gruppo, in quanto le ricadute socioeconomiche del piano annunciato sono devastanti. E’ inoltre essenziale sapere se il nostro territorio possa contare, in questo momento diimportanti investimenti, su un partner affidabile e solido. Mi batterò affinché Meridiana, da Olbia, continui ad essere la compagnia dei sardi". Critico Giuseppe Fasolino, per il quale la Regione avrebbe dovuto muoversi per tempo. "La Regione deve assolutamente intervenire in modo efficace sulla questione Meridiana, il processo pare che sia ormai avviato ma occorre fare il possibile per limitare gli effetti - sottolinea Giuseppe Fasolino, consigliere regionale in quota FI e sindago di Golfo Aranci -. La giunta e il governo centrale avrebbero dovuto intervenire in modo fattivo tempo fa, il dialogo interministeriale ed il tavolo istituzionale di crisi avrebbero dovuto essere attivati all'inizio dei giochi per contrastare in modo efficace il dramma che ora rischia di investire 1.600 dipendenti. Siamo tutti consapevoli del particolare momento che la nostra Regione e l'intero comparto del trasporto aereo nazionale sta vivendo a livello economico ed occupazionale, però questo fenomeno va tutt'altro che assecondato ma, caso mai, contrastato con azioni decise e unitarie da parte di tutto il territorio per evitare il tracollo di un'azienda storica e del suo capitale umano e professionale". Maurizio Lupi, Ministro ai Trasporti, ha confermato alle agenzie di stampa che convocherà le parti. Intanto, mentre i lavoratori si preparano a una dura battaglia, ad Olbia si chiede (l'ennesimo) consiglio comunale sulla questione. L'idea è di Mirko Varchetta e Gianni Urtis (Centro Democratico), i quali hanno protocollato una richiesta di convocazione ufficiale.