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Una guerra di carte

Una guerra di carte
Una guerra di carte
Olbia.it

Pubblicato il 07 April 2011 alle 11:10

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Le battaglie elettorali si svolgono ormai quotidianamente a Olbia nella guerra per la conquista del palazzo comunale. Sono ormai passati dei giorni da quando sono state lanciate le prime liste, che come bombe, hanno scosso la città, risvegliandola dal sonno politico post-caduta di Giovannelli. Così, con in campo due nomi noti alla gente, si stanno man mano configurando due fronti, destinati a contrapporsi sulle priorità e sui problemi della città. Gli uomini e le forze dispiegate sono enormi, qualcuno l'ha definita "la carica dei 500". Le armi? Quintali di carta, non solo santini e manifesti, ma documenti e atti amministrativi. Si, perchè come è noto: le parole volano, ma gli scritti, quelli, rimangono. Una guerra dentro l'altra, quella dei rinvenimenti e delle interpretazioni di scritti, delibere, norme e memorie storiche. La strategia la mette in atto Nizzi, che non ha atteso un secondo, documenti in scena dal primo momento, in conferenza stampa ha alzato al cielo una marea di fogli. Il giorno dopo Giovannelli non è stato da meno e, come ci sarebbe potuti aspettare, ha smontato e rivisto a suo modo ogni punto affrontato dal suo ex amico. Nizzi ha parlato di una città allo sfascio, riferendosi soprattutto alle strade, che "Egli poteva rimettere a posto, ma nel 2009 ha speso 1 milione e 800 mila euro in contributi e feste", 24 ore dopo la risposta dell'ex sindaco che ricorda di aver predisposto tutto per le strade di Olbia ma che nel 2009 "il governo Berlusconi ha modificato il patto di stabilità, l’ha reso più rigido. I dirigenti ci hanno informato che non potevamo pagare le rate del mutuo", un mutuo di 7 milioni di euro che avrebbe finanziato quelle opere. Poi ancora altre prove sulla pubblica piazza, entrambi, però, hanno espresso pareri diversi su Tarsu e Polo della Nautica. Sembrerebbe una questione di interpretazioni, intanto la guerra, si combatte anche su facebook e nei blog. Altri fronti, quelli virtuali, dove non mancano gli agguati. Per qualche ora ieri, la pagina del candidato Nizzi, è scomparsa. Gli amministratori sostengono sia dovuto a segnalazioni sui contenuti da parte di utenti dell'altra fazione. Mentre sulla pagina di Gianni Giovannelli, il popolo del web, già auspica un confronto diretto tra i big. Anche la carta dei manifesti fa' la sua parte. I più maliziosi potrebbero pensare che il tipografo del Pdl sia un nostalgico di Giovannelli, fatto sta che, su centinaia di gigantografie, il cognome di Settimo Nizzi ha perso una "N" e preso una "M". Se non fosse che gli elettori hanno già scritto quel cognome diverse volte, probabilmente ci si sarebbe preoccupati di rimuoverli subito. La missione è comune, convincere i cittadini e, a quel punto, sarà il voto l'atomica che porrà fine allo scontro e proclamerà un vincitore.