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Cronaca

Tribunale, guerra aperta tra Olbia e Tempio: Pd olbiese sconfessa Visicale

Tribunale, guerra aperta tra Olbia e Tempio: Pd olbiese sconfessa Visicale
Tribunale, guerra aperta tra Olbia e Tempio: Pd olbiese sconfessa Visicale
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 December 2015 alle 11:02

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Olbia, 14 Dicembre 2015 - E' guerra aperta tra Olbia e Tempio sulla questione tribunale. Una guerra che si trascina silenziosa da quando la sede distaccata olbiese del Tribunale di Tempio è stata chiusa in fretta e furia per essere trasferita ai piedi del Limbara, lasciando così gli olbiesi e tutta la Bassa Gallura senza presidio giudiziario. A dare fuoco alle polveri, un mese fa, è stata l'Unione delle Curie della Sardegna che, in un documento ufficiale, sostiene l'apertura del Tribunale ad Olbia. In seguito a questo vero e proprio endorsement, l'ipotesi "Tribunale ad Olbia" ha trovato il sostegno di Forza Italia, Movimento 5 Stelle e Pd olbiese.

Poteva Tempio rimanere silente? Ovvio che no, e così a la direzione provinciale del Pd Gallurese - presieduta dal tempiese Tommaso Visicale - ha dato vita ad un incontro su questo tema, il cui risultato è stato netto e spiazzante: mai il Tribunale ad Olbia. Secondo il segretario provinciale del Pd, lo status quo deve rimanere così com'è perché in questo modo è nata la Provincia della Gallura: lasciando i servizi dove sono. A prescindere, si legge dunque tra le righe, da dove risiede l'utenza. Questa presa di posizione netta di Tommaso Visicale ha scatenato una (ovvia) reazione a catena all'interno del più importante partito della Provincia gallurese.

Maddalena Corda, Alessandro Cossu, Francesco Lai e Domenico Piccinnu sono membri della segreteria provinciale e hanno deciso di autosospendersi. "I sottoscritti componenti della Segreteria provinciale del PD comunicano di essersi autosospesi dal proprio incarico fino a quando il Segretario provinciale non riterrà di chiarire meglio e pubblicamente la posizione del Partito in ordine alla riforma della geografia giudiziaria della Gallura - scrivono i quattro piddini -.Rispettando, ma non condividendo la posizione sul Tribunale di molti amministratori dell’alta Gallura che, legittimamente, parlano a titolo personale, i componenti della segreteria scriventi ritengono al contrario che il segretario provinciale, prima di impegnare il Partito con una posizione comune, debba quantomeno convocare gli organismi dirigenti e, soprattutto, prendere atto delle loro determinazioni.Nel caso che ci occupa, invece, Tomaso Visicale, in barba alle più elementari regole di convivenza all’interno di un Partito, vorrebbe contrabbandare una posizione personale come assunto di tutto il Partito".

Poi sono arrivate le reazioni olbiesi, assolutamente di fuoco. Giorgio Spano, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale ad Olbia, commenta in questo modo le parole di Tommaso Visicale. "In merito alle presunte posizioni del PD Gallurese apparse sulla stampa circa la geografia giudiziaria del nostro territorio è doveroso fare alcune considerazioni. Innanzitutto non si è trattato di una linea adottata dalla Direzione Provinciale ma di un convegno nel quale ognuno ha portato la propria posizione rappresentando esclusivamente se stesso. Il " segretario provinciale" non avrebbe certamente avuto il numero legale per votare qualsivoglia documento contenente mere pulsioni campanilistiche che stanno devastando la Gallura e radicalizzando la guerra ad Olbia - sottolinea il capogruppo Giorgio Spano -. La battaglia sostenuta con forza dal partito Democratico cittadino è fondata sula consapevolezza che occorre sostenere la vertenza a favore di un presidio di Giustizia adeguato ai cittadini della Gallura in rapporto alla mole dei contenziosi che giustificano la rivendicazione della sede del Tribunale ad Olbia. Una posizione legata ai numeri e ai dati rilevati dal Ministero il quale ha sempre definito il caso Olbia una anomalia, lo stesso concetto è stato recentemente espresso dalla Unione Regionale delle Curie Sarde. Dati oggettivi che non si riferiscono certo a beghe legate al campanilismo ma al buon funzionamento del sistema giudiziario. Olbia in tutti questi anni ha sempre dimostrato di essere solidale con il territorio nelle politiche del lavoro, dei servizi territoriali, dei trasporti e della sanità. Nelle valutazioni fatte negli anni i numeri dei territori sono stati sempre il metodo per il posizionamento di uffici territoriali di ogni genere, oggi che i numeri sono dalla nostra parte non accetteremo certo di sottrarre alla città anche la più piccola speranza di portare questo risultato a buon fine e non per mortificare qualcuno ma perchè è la cosa oggettivamente più giusta nell'interesse della collettività tutta".

Infine è arrivata la dura presa di posizione della segreteria cittadina. "La battaglia sostenuta con forza dal partito democratico di Olbia e' fondata sulla consapevolezza che occorre sostenere la vertenza a favore di un presidio di giustizia in città per offrire un adeguato ai nostri cittadini in rapporto alla mole di contenziosi che giustificano la rivendicazione della sede centrale di Tribunale in città - commenta il segretario Angela Corda a nome di tutto il partito olbiese -.Il Partito Democratico di Olbia esprime un profondo dissenso ed imbarazzo rispetto alle inopportune e gravi affermazioni del Visicale che ledono l'unità del nostro territorio.Il partito democratico di Olbia e la città tutta si rifiuta di essere rappresentata da una linea politica dettata da un organismo virtuale provinciale che di fatto non esiste.Noi siamo ancora in attesa che il partito, a livello nazionale, si esprima sulle gravi irregolarità procedurali effettuate per falsare il risultato del congresso provinciale che ha volutamente escluso la città di Olbia.Noi avevamo già denunciato l'assurdità della "proposta" politica sostenuta dai sostenitori di Visicale: l'anti olbiesità. Con questa aberrazione il Visicale ha messo insieme le folli pulsioni localiste e campaniliste che stanno devastando la Gallura, radicalizzando quella guerra ad Olbia che stiamo verificando su tutti i fronti.Purtroppo, gli sponsor politici più impegnati a sostenere Visicale ed i suoi sodali, provengono dal PD di Olbia. Ma non siamo noi".

Insomma, torna in auge la vecchia guerra tra Olbia e Tempio, ma questa volta i contorni sono differenti.Ad Olbia si parla di numeri e utenti, a Tempio si parla di "lesa tempiesità".