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Cronaca

Tentato suicidio in Caserma: elogio al maresciallo Lombardi

Tentato suicidio in Caserma: elogio al maresciallo Lombardi
Tentato suicidio in Caserma: elogio al maresciallo Lombardi
Olbia.it

Pubblicato il 16 March 2017 alle 19:18

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Budoni, 16 Marzo 2017 - Qualche giorno fa, precisamente lunedì 13, un uomo ha tentato di togliersi la vita all'interno della Caserma dei Carabinieri. Riportiamo la cronaca firmata da Michele Durgoni, con tanto di elogio al Capitano Lombardi: autore di un salvataggio da manuale.

Nel pomeriggio dilunedì 13 marzo, un uomo residente a Budoni si è presentato in caserma e, con una lametta, primasi è ferito le braccia, poi infilata la stessa in bocca, ha minacciato di farla finita.

L’uomonon è nuovo ad episodi del genere: infatti, qualche mese fa, mentre beveva un bicchiere in compagnia, si alzò di scatto e saltò un parapetto, per poi dirigersi a tutta velocità verso la vicinaChiesa di San GiovanniBattistaper qualche motivo solo a lui noto;il fato volle, tuttavia, che nella sua folle corsa in direzione dell’edificio sacro, la sua strada si incrociasse con quella diDon Chessa, stimatoparroco del paese nonché(lo preciso per puro dovere di cronaca)esorcista affermato; inutile dire che ne scaturì una discussione quantomenoaccesa, sedata in seguito solo grazie all’intervento di 4 baldi giovani.

Questa volta invece,il quarantenne in questione si è presentato presso la stazione dei Carabinieri di Budoni con la scusa di dover sporgereuna denuncia per lo smarrimento di un documento, ma a quanto pare oltre a smarrire il documento, l’uomo aveva smarrito anche il lume della ragione.Infatti, non appena messo piede all’interno degli uffici, ha cominciato a ferirsi le braccia con una lama e, subito dopo, l’ha messa in bocca,minacciando di ingoiarla qualora i militari si fossero avvicinati.

Il maresciallo Gianluca Lombardi,mostrando una notevole dose di sangue freddo e un certo sprezzo del pericolo in una situazione ad altatensione, ha preso in mano la situazione e, assistito dai suoi uomini prima, e con l’ausilio del personale medico poi, ha intavolato una trattativaestremamente complicata con l’uomo che finalmente ha rinunciato a portare a termine il suo insano progetto, consegnando la lametta e séstesso ai militari.

L’uomo è stato poi sedato e sottoposto al Trattamento Sanitario Obbligatorio disposto dalSindaco Giuseppe Porcheddu.Un fatto che avrebbepotuto avere un esito ben peggiore se non fosse stato gestito con “karma” e professionalità dagli uomini della locale Stazione dei Carabinieri.Battute a parte vorrei augurare al caro amico A. una pronta guarigione, il suo gesto ha radici profonde ed è giusto che sia seguito dapersone competenti.Vorrei fare i miei complimenti al Comandante Gianluca Lombardiche è riuscito a far desistere l'uomo dall'insano gesto, senza l'utilizzo diarmi o sotterfugi, ma semplicemente parlando a cuore aperto e comportandosi come un buon padre di famiglia, in linea con quello chel'Armadei Carabinierirappresenta nell'immaginario collettivo.

Michele Durgoni