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Cronaca

Tempio Pausania: grande partecipazione al convegno con Mons. Galatino

Tempio Pausania: grande partecipazione al convegno con Mons. Galatino
Tempio Pausania: grande partecipazione al convegno con Mons. Galatino
Olbia.it

Pubblicato il 09 May 2016 alle 10:25

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Tempio Pausania, 09 Maggio 2016 -Grande partecipazione ieri a Tempio al convegno promosso dal Circolo Culturale “Don Primo Mazzolari” in collaborazione con la Diocesi di Tempio-Ampurias, al quale ha preso parte S. E. Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. I lavori sono stati introdotti da S. E. Monsignor Sebastiano Sanguinetti per la Diocesi e dall’ing. Paolo Sanna per il Circolo don primo Mazzolari. Tema dell'incontro “Quale misericordia in un tempo di forti contrapposizioni, radicalismi e paure?”, un argomento molto caro a Papa Francesco, che lo ha proposto come filo conduttore del Giubileo straordinario in corso.Mons. Galantino, dopo aver aperto la sua relazione con «l'invito alla misericordia nel contesto contemporaneo»:

«mi piace vedere nell'indizione dell'Anno giubilare della misericordia – ha affermato - una grande opportunità offerta alla Chiesa, ma anche una delle tante sfide che papa Francesco ha lanciato e continua a lanciare, non solo alla Chiesa ma a tutti gli uomini e donne del nostro tempo; un tempo – come recita il titolo – «di forti contrapposizioni, radicalismi e paure», si è soffermato sull'uomo contemporaneo:

[...] «l'uomo contemporaneo è andato oltre Prometeo. Mentre il personaggio mitico aveva sottratto agli Dèi il fuoco e con esso nuove e potenti energie, l'uomo contemporaneo – il moderno Prometeo – trae da sé la propria forza e le proprie capacità. È questo il contesto nel quale trova giustificazione la concezione che Nietzsche ha della misericordia, vista come una debolezza, anzi come il "massimo pericolo" per l'uomo, chiamato ad essere sempre forte e attivo. E a Nietzsche sembrano fare inconsapevolmente il verso tutti coloro i quali guardano con fastidio all'insistenza di papa Francesco sulla misericordia. La domanda esplicita contenuta nel titolo affidatomi ("Quale misericordia in un tempo di forti contrapposizioni, radicalismi e paure?) evidentemente non interessa a Nietzsche e non interessa a quanti, come lui, ritengono che la misericordia sia un atto di debolezza. Interessa e deve interessare a chi fonda la sua vita su Gesù e sul suo Vangelo».

Il segreatrio generale della Cei ha quindi parlato di "misericordia" e "giusizia" due beatitudini cristiani, ma che - ha sottolineato - "c'è chi si ostina a vederle in contrapposizione":

[...] «Con l'Anno giubilare è come se il Papa, volendo dare una scossa alla Chiesa – quella stessa scossa auspicata sia da Giovanni Paolo II sia da Benedetto XVI – non abbia trovato di meglio da fare che ricordale cosa, al di là di tutto, la fa essere davvero Chiesa di Gesù: "siate misericordiosi come il Padre". [...]«Non ci vuole molto a capire che questo modo di essere Chiesa e di vivvere la misericordia non contraddice assolutamente l'evangelico "beati coloro che hanno fame e sete di giustizia", soprattutto se ci liberiamo dalla automatica equivalenza della giustizia biblica con il concetto di giustizia (commutativa, distributiva, retributiva) che ci è stato consegnato sulla base della definizione di Ulpiano (III sec. d. C.), uno dei maggiori giureconsulti romani. "Justitia est constans et perpetua voluntas jus suum cuique tribuere (La giustizia è la ferma e costante volontà di dare a ciascuno ciò che gli spetta di diritto)". Pur senza rifiutarne il concetto giuridico, nella Bibbia il termie "giustizia" ha un significato molto più ampio. Significa rettitudine morale, conformità alla volontà di Dio».

Mons. Galantino, rispondendo quindi alla domanda: "Quale misericordia in un tempo di forti contrapposizioni, radicalismi e paure?" ha affrontato il tema dei migranti:

[...]«Dovremo vedere il Signore nei poveri che, agli occhi di alcuni, ci invadono, ma in realtà sono in cerca di una vita più dignitosa e sicura, quale tutti desidereremmo. Non possiamo ignorare le condizioni dei luoghi da cui fuggono, né sperano semplicemente che smettano di venire o si riescano a porre argini al loro arrivo. Si richiede per questo tempo uno sguardo più profondo, attento e solidale, che non si chiuda nel timore e nell'egoismo, così contrari allo spirito evangelico. Vorremmo davvero riuscire a sentire il nostro mondo non come una proprietà da difendere ma, secondo la felice definizione di papa Francesco, come la "nostra casa comune", che condividiamo con tutti gli uomini, di qualsiasi razza, popolo o fede religiosa. Lo stesso realismo col quale siamo chiamati a spenderci perché il male – sotto qualsiasi forma – non rovini la nostra esistenza, (con lo stesso realismo) dobbiamo saper guardare negli occhi quanti hanno solo bisogno di abitare condizioni minime di vivibilità. La Chiesa – comunità di credenti in Cristo – non è solo quella che, animata da questo realismo, accoglie; ma è anche quella che educa e forma ad avere un cuore accogliente e misericordioso». [...]

Al termine della relazione di Mons. Galantino sono intervenuti il professor Giuseppe Pulina, docente di filosofia, che ha tenuto una comunicazione su “la percezione della misericordia nel pensiero contemporaneo”, e il professor Bachisio Bandinu, antropologo e scrittore, che ha parlato della “misericordia nella cultura e nelle tradizioni sarde”. I lavori sono stati moderati da don Paolo Pala, rettore del seminario.