Olbia - Molti non lo sanno, ma presto arriverà
una nuova tassa. O meglio: una vecchia più una maggiorazione. Si chiama
TARES e unisce la vecchia Tarsu al costo dei servizi indivisibili che ogni Comune garantisce ai propri cittadini (es. l'illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade etc). Ad Olbia, però, si rischia
doppio patatrac. Perchè la
Zona Industriale olbiese potrebbe essere costretta a pagare
due volte la stessa cosa:
i servizi a domanda collettiva al Cipnes e i
servizi indivisibili al Comune che costeranno al contribuente dai
0,30 ai
0,40 cents in più per ogni metroquadro. Per evitare una
doppia imposizione alle aziende olbiesi, già messe in difficoltà dalla crisi economica, il
Cipnes - per mano del suo presidente Settimo Nizzi (in foto) - ha preso carta e penna e ha scritto al Comune di Olbia per chiedere un'
intesa sulla TARES. Ciò che chiede il Consorzio industriale provinciale del Nord-est Sardegna è semplice: vale a dire devolvere quel 0,30/0,40 cents in più a metroquadro pagato dalla zona industriale alla zona industriale. In questo modo, il Cipnes
eliminerebbe il tributo per i servizi a domanda collettiva. Le somme così devolute alla Zona Industriale verrebbero utilizzate per migliorare i servizi della stessa senza gravare due volte sulle tasche dei cittadini.