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Cronaca

Strage a Buddusò, continuano le indagini.

Strage a Buddusò, continuano le indagini.
Strage a Buddusò, continuano le indagini.
Olbia.it

Pubblicato il 02 May 2011 alle 14:40

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Buddusò, un agguato premeditato nelle campagne fuori dal paese, un commandoarmato ha fatto irruzioneall' alba nell' ovile della famiglia Bacciu ,in zona Bidorosu, nellecampagne di Buddusò.

Una strage premeditata che ha portato alla morte di Antonio Bacciu ,28anni, e allo zio Giovanni Battista, di 69, colpiti ripetutamente dallapioggia di proiettili che si è abbattuta sul loro veicolo, un pick upgrigio, sul quale viaggiavano insieme ad Angelo,23 anni, e Gian Marco,entrambi fratelli della prima vittima.Sono circa le 6 di mattina quando i quattro uomini, a bordo del lorofuoristrada, si dirigono verso il loro ovile, come ogni giornopercorrono la strada che, dal paese, li conduce allo stazzo nellevicinanze della diga, aprono il cancello e costeggiano la loro casa,sono quasi arrivati alle stalle quando il fuoristrada viene colpito dauna raffica di proiettili che sembra interminabile; sono almeno 3 ikiller che ,secondo la descrizione dei sopravvissuti, puntano lebocche di fuoco verso di loro, il conducente Antonio muore subito dopoinsieme allo zio, che sta seduto sul sedile posteriore, gli altri due,riescono a salvarsi.

Gian Marco il più giovane dei quattro viene colpito ad una spalla esanguinante si finge morto, "una sensazione orribile" descriverà inseguito agli inquirenti, l' angoscia ed il terrore infatti, spingonoil ragazzo a poggiarsi immobile sul corpo dello zio ormai esanime;Angelo ferito e sanguinante riesce ad uscire dal veicolo, inizia cosìla sua fuga disperata lontano dai malviventi che esplodono numerosicolpi alle sue spalle, fortunatamente non viene colpito, consentendocosì di dare l'allarme alle forze dell'ordine,che iniziano da subitole ricerche degli assassini.Una scena agghiacciante che agli occhi degli inquirenti risulta una

delle più gravi avvenute negli ultimi anni,si ricerca il movente, untorto, un furto di bestiame, ancora molto lavoro deve essere fatto perchiarire questi delitti così efferati. Francesco Puggioni