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Cronaca

Sbarco migranti: la Regione punta su accoglienza diffusa sul territorio

Sbarco migranti: la Regione punta su accoglienza diffusa sul territorio
Sbarco migranti: la Regione punta su accoglienza diffusa sul territorio
Olbia.it

Pubblicato il 23 March 2017 alle 18:01

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Olbia, 23 marzo 2017 -“La Regione punta su un modello di accoglienza diffusa sul territorio. Anci e Ministero degli Interni hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa che noi condividiamo. E’ la strada giusta per garantire ai migranti una vera ospitalità e reali opportunità di integrazione”.

Lo ha dichiarato l’assessore degli Affari generali con delega all’immigrazione Filippo Spanu, che ha seguito sulla banchina del Molo Ichnusa le operazioni di primo soccorso e assistenza ai migranti sbarcatioggial porto di Cagliari.

Spanu ha sottolineato che “per realizzare pienamente un modello di accoglienza diffusa nel territorio regionale è fondamentale il coinvolgimento dei comuni. C’è la possibilità di farlo e su questo punto l’Anci ha dato la sua disponibilità al confronto”.

Spanu ha poi ribadito l’esigenza di trovare concrete soluzioni per le criticità connesse all’arrivo dei minori non accompagnati che richiedono un’attenzione particolare: “con tutte le istituzioni interessate, Prefettura, Tribunale dei Minori, questure, comuni, vogliamo individuare le migliori soluzioni per quanto riguarda le procedure di identificazione e l’accoglienza”.

Lo sbarco dioggi, con l’arrivo al porto di Cagliari di 900 migranti, è il primo dell’anno in Sardegna. Nel resto d’Italia, nel corso del 2017, gli sbarchi sono stati 21 per un totale di 22 mila migranti. L’Isola, con il nuovo sbarco, non supera il limite della quota stabilita dalla Conferenza Stato-Regioni.

La Sardegna - ha ribadito l’assessore Spanu - vuole fare la sua parte, non possiamo tirarci indietro. La Regione è impegnata con l’assessorato della Sanità e la Protezione Civile. Sono sul campo 40 operatori delle organizzazioni di PC, 12 funzionari e dirigenti della Direzione, 11 persone del Corpo forestale e dieci persone in sala operativa, un’altra cinquantina sono gli operatori del servizio sanitario regionale.Lavoriamo proficuamente - conclude l’assessore - con tutte le altre istituzioni per garantire la migliore accoglienza possibile”.