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Cronaca

Sassari, bombole da sub usate per il traffico di droga: 4 arresti

Sassari, bombole da sub usate per il traffico di droga: 4 arresti
Sassari, bombole da sub usate per il traffico di droga: 4 arresti
Olbia.it

Pubblicato il 16 July 2013 alle 15:14

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Sassari – I Carabinieri del Provinciale di Sassari e di Asti, questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza del GIP del Tribunale di Sassari traendo in arresto 4 persone e denunciandone in stato di libertà altre 4, per spaccio di stupefacenti ed estorsione. Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Sassari hanno consentito di ricostruire i fatti, avvenuti fra il 2010 e il 2012, connessi ad un’attività di spaccio a Sassari di hashish proveniente da Asti: accertati almeno 39 Kg trasportati, in tre distinti viaggi, all’interno di bombole da subacquei da due soggetti, S.Z., messinese di 25 anni, e R.P., astigiano di 50 anni, che venivano in Sardegna dicendo di voler effettuare immersioni a relitti presenti a largo di Porto Torres. In realtà i due, che viaggiavano separatamente, una volta giunti a Sassari consegnavano la droga a A.T., sassarese 24enne (con esperienza di lavoro ad Asti dove aveva avuto modo di conoscere i soggetti coinvolti all’operazione di oggi e dove vive l’amico d’infanzia R.P., 23enne, complice dei loschi traffici), che si occupava dello smercio in questa zona. L’attività si complica allorquando una partita di droga non viene pagata al fornitore di Asti, M.D., (26enne pregiudicato, attualmente in carcere per altra causa,) il quale cerca di rientrare in possesso dei soldi attraverso sua madre, R. V., 46enne incensurata, che spalleggiata dal compagno G. C., 65enne incensurato, gestisce la contabilità dei traffici per conto del figlio ormai in galera. Iniziano telefonate minacciose da parte della donna – R.V. - nei confronti del contatto sassare A.T. a Sassari, interessando anche la madre che con lui vive, e di R.P. ad Asti, ai quali vengono prospettate ritorsioni fisiche nonché una denuncia per le loro attività. A.T., in grossa difficoltà economica anche avendo già esborsato il quantum che gli viene chiesto per la partita di droga non pagata, quantum sottratto da intermediari senza scrupoli, viene avvicinato anche dalla madre del R.P., tale M.S., che è a conoscenza delle sue difficoltà, le quali in qualche modo si riflettono sul figlio che vive a Asti e quindi si adopera per cercare di vendere la casa di famiglia ragazzo sassarese per fargli fare cassa. L’opera di convincimento e la necessità di far fronte in tempi brevi al debito con il pregiudicato di Asti, inducono la famiglia di A.T. a decidersi a svendere a metà prezzo (45.000 in luogo di 90.000 euro) un appartamento a Sassari proprio al compagno di M.S., madre di R.P. Con questa svendita, A.T. Restituisce i 25mila euro mancanti a M.D saldando così il suo debito.