Sardegna, regina di un triste primato: ecco il perché

Olbia, 24 Settembre 2017 -La depressione dilaga in Sardegna, mietendo vittime e regalandole un triste primato : è la prima regione in Italia per suicidi. Ma cos'è la depressione? Non certo uno stato d'animo, un momento di tristezza, un attimo di sconforto, ma una vera e propria malattia a decorso cronico che - se non curata - può concludere il suo percorso con la morte autoindotta. In Sardegna ne è colpito il 13% della popolazio, mentre la media nazionale si aggira intorno al 9/10%.

La Sardegna è al sesto posto in Italia per consumo di psicofarmaci di 44 Ddd ('dosi definitive pro die') per 1000 abitanti, decisamente al di sopra di tutte le altre regioni meridionali (le medie sono tra 30 e 36 Ddd)". L'analisi è stata redatta dal dottorBernardo Carpiniello, che dirige la Struttura complessa di Psichiatria della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari e presiede la Società italiana di Psichiatria. I più recenti dati rilevano che in Sardegna, per quel che riguarda i suicidi, i più colpiti sono gli uomini con un tasso di 20,4 casi per 100 mila abitanti. Per quanto riguarda le donne si scende ad un 4,5 casi per 100 mila abitanti. Sono dati simili solo a quelli della Provincia di Bolzano (20 casi per gli uomini e 5,5 per le donne). Una situazione singolare se si tiene presente che i tassi di suicidio nel Sud sono mediamente più bassi che nel resto d'Italia: 4-5 casi per 100 mila abitanti.

Sulla sofferenza mentale, ma anche sulla società contemporanea, il 23 settembre si è svolto a Cagliari il congresso nazionale "Postmodernità. Psichiatria 2.o" organizzato da Giovani Psichiatri , di cui è presidente Giovanni Martinotti che ha trattato diversi argomenti: dalreclutamento jihadista, alle nuove dipendenze comportamentali, alle nuove forme di psicopatologia. Si è discusso anche sul crescente aumento dei disturbi dell'umore, sulle problematiche di salute mentale legate all'uso di sostanze, e sulle nuove dipendenze da device elettronici. Presente anche il presidente della World Psychiatric Association, Dinesh Bhugra.