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Sardegna: prende il via il recupero degli edifici di culto

Sardegna: prende il via il recupero degli edifici di culto
Sardegna: prende il via il recupero degli edifici di culto
Dénise Meloni

Pubblicato il 27 June 2017 alle 17:57

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Cagliari, 01 Luglio 2017 - Diventa operativo il programma ‘Sardegna in cento chiese’ con la formalizzazione del Protocollo d’intesa per l’attuazione degli interventi di recupero e restauro degli edifici di culto aventi valore storico-culturale proposti dalla CES. Lunedì mattina, nei locali dell’Assessorato degli Enti locali, il Protocollo è stato firmato dagli assessori Cristiano Erriu e Raffaele Paci, dal segretario delegato della Conferenza Episcopale Sarda Monsignor Sebastiano Sanguinetti e dal direttore dell’Anci Sardegna, Umberto Oppus. Presente anche il responsabile dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Sardegna, Don Francesco Tamponi.

Il documento siglato lunedì nasce dal lavoro della Cabina di regia istituita il 22 settembre scorso dai presidenti della Regione Francesco Pigliaru e della Conferenza Episcopale Monsignor Arrigo Miglio con l’obiettivo di promuovere e attivare reciproche forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione, della promozione sociale e della sanità. Il prossimo passaggio prevede convenzioni territoriali tra le singole Diocesi e le Unioni di Comuni o le Associazioni di Unioni di Comuni.

“Abbiamo un patrimonio comune di enorme valore e significato. Aver creato una piattaforma istituzionale è lo strumento che ci permette di indirizzare in questa direzione risorse rilevanti”, dichiara il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ricordando che l’accordo stretto da Regione e CES lo scorso settembre è il primo di questo tipo in Italia. “Quello di oggi è un nuovo passo nel percorso che abbiamo condiviso, con l’obiettivo di rendere questi luoghi di nuovo vivi, restituendoli alle comunità e all’interesse di quanti vogliano visitarli”.

“Attraverso questo accordo – sottolinea l’assessore Erriula Regione, i Comuni e le Diocesi decidono di mettere insieme le risorse per valorizzare e salvaguardare le chiese che hanno un valore storico-culturale come elementi attrattori per le politiche di promozione turistica ma anche come concentrato di fede e tradizione, che può consentire alla nostra Isola di farsi bella e presentarsi ai cittadini e ai turisti visitatori in modo appropriato”.

“All’interno del Protocollo con la Conferenza Episcopale – aggiunge l’assessore Paciabbiamo lavorato molto bene nella programmazione territoriale per valorizzare l’accordo generale. Le comunità locali, in particolare l’Ogliastra e la Gallura, hanno individuato una serie di chiese di grande interesse culturale da valorizzare come attrattori del territorio. La CES raddoppia la disposizione finanziaria, quindi abbiamo un duplice risultato: luoghi che rinascono e nuovi cantieri di lavoro che, soprattutto in questo periodo, sono di grandissima importanza”.