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Cronaca

Sardegna, inizia la stagione turistica: bene la Pasquetta

Sardegna, inizia la stagione turistica: bene la Pasquetta
Sardegna, inizia la stagione turistica: bene la Pasquetta
Angela Galiberti

Pubblicato il 22 April 2014 alle 13:29

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Cabras, 22 Aprile 2014 - Prime vacanze, primi ponti, primi cieli azzurri, ma soprattutto primi turisti. La stagione turistica della Sardegna è ufficialmente iniziata con queste splendide vacanze pasquali, baciate dalle alte temperature e da un bellissimo cielo azzurro. Domenica 21 Aprile è stato il giorno dedicato alla famiglie e alla preghiera (per chi è credente), lunedì 22 Aprile è stato invece il giorno dedicato alle gite fuori porta, ai pic-nic, agli amici, alle grigliate e alle passeggiate. Per molti sardi (e non) è stato anche un giorno dedicato alla scoperta delle bellezze del territorio. Complice il giorno di festa, i siti archeologici sardi sono stati presi d'assalto. Merito della giornata di sole, ma anche dell'incantevole bellezza del paesaggio sardo, il quale riesce a coniugare la bellezza della natura al fascino della storia come pochi altri nel mondo. In questo senso, i territori più organizzati hanno avuto le "perfomance" migliori. In Provincia di Oristano, le bellezze archeologiche e storiche sono state la meta prediletta dei turisti e dei residenti. Il Museo Civico di Cabras, che finalmente espone i Giganti di Monte Prama, ha potuto contare su un afflusso costante di visitatori. La fila per entrare era talmente lunga da scoraggiare molti turisti. Fortunatamente, il territorio oristanese può offrire tante mete agli amanti della storia. La penisola del Sinis, con la sua Area Marina Protetta e la sua area archeologica, è stata una delle tappe fondamentali per tutti i turisti che si sono recati nella zona di Cabras attirati dai Giganti. Le rovine monumentali di Tharros a strapiombo sul mare emanano un fascino incredibile e hanno deliziato le centinaia di visitatori che, per tutta la giornata, hanno calcato il sentiero di Torre Grande. I ristorantini in legno, la natura incontaminata, la chiesetta paleocristiana hanno fatto il resto. Un discorso a parte merita il Nuraghe Losa (Abbasanta), un esempio perfetto di come dovrebbe essere gestito il patrimonio archeologico sardo. Il Nuraghe non solo è in perfette condizioni, ma è custodito da persone che amano alla follia ciò che fanno. Il Nuraghe Losa, gestito dalla cooperativa Paleotur da ben 13 anni, è visitato ogni anno da più di 20mila persone e potrebbe attirarne ancora di più se la Sardegna riuscisse ad attirare più fondi per i beni archeologici. Il Nuraghe Losa, infatti, è stato abitato fino al Medioevo e non è stato praticamente scavato. Sotto il giardino che circonda l'imponente torre, sono presenti i resti del villaggio nuragico. "Se potessimo avviare gli scavi e contemporaneamente accogliere i visitatori - ha raccontato uno dei custodi - verrebbero molti più turisti e sarebbe bellissimo". I dintorni del nuraghe non sono stati indagati dagli archeologi, ma osservando il terreno si intuisce cosa vi è nascosto. Accanto al nuraghe, tuttavia, vi è un museo dove si possono ammirare alcuni dei reperti trovati a Losa. Tra questi reperti spiccano gli altari trovati nella torre centrale. Osservando queste bellezze viene in mente un pensiero folle: se l'intera Sardegna fosse Patrimonio dell'Unesco, forse, i sardi non avrebbero problemi nel trovare fondi per i loro meravigliosi reperti archeologici.