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Pubblicato il 29 July 2016 alle 12:40
Olbia, 29 Luglio 2016 - Il Consiglio dei Ministri che si è svolto ieri non si è limitato ad accorpare tante Autorità Portuali, compresa quella del Nord Sardegna, ma si è anche occupato di calamità naturali. Il CdM ha approvato uno "Stanziamento per la realizzazione degli interventi a norma dell’art. 5, comma 2, lettera d) della legge 24 febbraio 1992, n. 225" pari a 800 milioni di euro in due anni a sostegno delle zone colpite da calamità. Si tratta di una delibera "con la quale viene avviata l’istruttoria finalizzata al riconoscimento di contributi per i danni subiti dalle abitazioni private e dalle attività economiche per le situazioni di emergenza di protezione civile verificatesi a partire dal maggio 2013".
Il provvedimento riguarda 40 eventi calamitosi così suddivisi:2 in Lombardia, 2 in Piemonte, 3 in Veneto, 4 in Liguria, 5 in Emilia-Romagna, 3 nelle Marche, 7 in Toscana, 2 in Abruzzo, 1 in Lazio, 1 in Umbria, 1 in Molise, 3 in Puglia, 2 in Basilicata, 1 in Campania, 1 in Calabria, 1 in Sardegna e 1 in Sicilia.
"La delibera approvata oggi dà attuazione ad una specifica disposizione contenuta nella legge di stabilità 2016 (art. 1, commi da 422 a 428) con la quale sono state messe a disposizione le risorse necessarie, ricorrendo ai meccanismi finanziari già sperimentati con successo a seguito del sisma che nel maggio 2012 ha interessato la Pianura Padana. Tali meccanismi prevedono un coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti e degli istituti di credito, senza oneri a carico dei soggetti danneggiati - recita il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri -.La Delibera contiene i criteri, i limiti percentuali e i massimali in base ai quali potranno essere riconosciuti i contributi da parte dello Stato. Alla sua concreta attuazione si procederà, nei prossimi giorni, mediante ordinanze di protezione civile concertate con le Regioni interessate e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che disciplineranno gli aspetti operativi e le misure di verifica e controllo".
I fondi verranno così suddivisi: 400 milioni di euro sono immediatamente disponibili e verranno impiegati per ristorare i danni relativi al patrimonio edilizio privato; il resto verrà destinato alle aziende, per le quali il procedimento sarà più complesso.
La procedura di risarcimento si concluderà in sei mesi ed è composta da due fasi:
Il risarcimento per le attività produttive è fissato al 50% delle somme usate per ilripristino strutturale e funzionale dell'immobile e all'80% delle somme impiegate per ripristinare macchinari e attrezzature, nonché per acquistare scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti ma non più utilizzabili a causa dell'evento calamitoso. Il limite massimo complessivo è di 450mila euro.
Le le abitazioni, invece, verrà risarcito l'80% dei danni per un massimo di 150mila euro.
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