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Replica dell' Assessore Marrone alle notizie sullo sciopero CGIL e CISL

Replica dell' Assessore Marrone alle notizie sullo sciopero CGIL e CISL
Replica dell' Assessore Marrone alle notizie sullo sciopero CGIL e CISL
Olbia.it

Pubblicato il 10 April 2013 alle 16:58

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Con riferimento agli articoli comparsi sugli organi di stampa e televisivi sullo stato di agitazione e alla proclamazione dello sciopero, il giorno 26 aprile, da parte delle OO.SS. CGIL E CISL a seguito del mancato accordo sulla ripartizione del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività, l’Assessore con delega al Personale Salvatore Marrone precisa quanto segue:

  • · “Questa Amministrazione ha presentato alle RR.SS.UU e alle OO.SS. la piattaforma per la definizione dei criteri generali di ripartizione del suddetto fondo a partire dal mese di ottobre 2012, senza raggiungere l’accordo, dopo tre incontri tenutisi il 09.10.2012, il 12 ed il 30.11.2012;
  • · I vigenti CCNL stabiliscono il preventivo accordo decentrato tra le parti (Provincia e OO.SS.) come condizione necessaria per procedere al riconoscimento della produttività al personale dipendente, previa valutazione delle prestazioni da parte dei dirigenti;
  • · Le OO.SS., CGIL e CISL, non hanno inteso sottoscrivere l’ipotesi d’accordo poiché ritengono che la quota complessiva di € 22.000,00 destinata a favore di n. 3 unità (di cui n. 2 di ruolo e n. 1 a tempo determinato) che hanno fatto parte nel 2012 dell’ufficio di staff del Presidente ex articolo 90 del TUEL, non possa essere attinta dal fondo citato in premessa;
  • · La quota di €22.000,00 risulta ulteriormente ridotta rispetto a quella prevista per il 2011 (€ 30.000,00), anch’essa inserita all’interno del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività, il cui relativo accordo, alle stesse condizioni del 2012, è stato invece sottoscritto dalle OO.SS.
  • · La UIL seppure con un distinguo, al contrario di CGIL e CISL, ha espresso formale disponibilità alla sottoscrizione dell’accordo;
  • · Nell’ambito dei predetti incontri, l’Amministrazione ha evidenziato la legittimità della propria scelta, sulla base di chiare argomentazioni tecniche e giuridiche, evidenziando peraltro come la quota di € 22.000,00 risulti sottostimata rispetto alla misura di quanto effettivamente andrebbe riconosciuto al personale di staff, a titolo di indennità sostitutiva e compensativa della produttività, dello straordinario e delle altre indennità spettanti secondo le disposizioni dei vigenti CCNL, in misura peraltro non superiore a quella riconosciuta al resto del personale;
  • · La quota di €22.000,00 compensa voci retributive (es. la produttività) che devono obbligatoriamente essere attinte del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività dovendo tra l’altro compensare due unità di ruolo, per cui non è corretto parlare di indebita sottrazione di risorse al restante personale, tanto è vero che le vigenti disposizioni vietano di attingere tali risorse da fondi bilancio; anche le dipendenti dello staff hanno diritto ad attingere la quota parte di produttività e di altre indennità dal fondo;
  • · L’articolo 90 del TUEL riconosce agli enti locali, attraverso il potere regolamentare, la facoltà di costituire figure professionali (non oltre la durata degli organi elettivi) “per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo loro attribuite dalla legge” alle dirette dipendenze degli organi elettivi (i c.d. uffici di staff), reperite all’interno della struttura o esterne: la disposizione introdotta per comuni e province si collega a quanto previsto in materia di indirizzo degli Organi di Governo dall’art. 14, comma 2, del D. Lgs. n. 165/2001, circa la possibilità che l’organo di indirizzo politico, per l’esercizio delle proprie attribuzioni di indirizzo e controllo, possa avvalersi di uffici di diretta collaborazione cui possono essere assegnati, non solo collaboratori assunti a tempo determinato, ma anche personale di ruolo;
  • · In osservanza di precisi obblighi di legge (cfr. articolo 27 del D. Lgs. n. 165/2001 e articolo 88 del TUEL), tale orientamento è stato recepito dal vigente“Regolamento sull’ordinamento degli Uffici e dei Servizi” di questa Provincia: l’articolo 11 disciplina l’istituzione di strutture a supporto dell’amministrazione, costituite da dipendenti dell’ente o collaboratori esterni; con provvedimento motivato della Giunta, il trattamento economico accessorio previsto dai CCNL può essere sostituito da un unico emolumento comprensivo dei compensi per il lavoro straordinario, per la produttività collettiva, per la qualità delle prestazioni individuali a favore di tutto il suddetto personale (sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato), la norma non è stata mai contestata dalle OO.SS., nonostante lo schema di regolamento sia stato preventivamente esaminato dalle stesse;
  • · La quota riservata allo staff può essere legittimamente attinta dal fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane e per la produttività, anziché dal bilancio (come confermato dal Dipartimento della Funzione Pubblica), anche perché tra le dipendenti presenti nello staff del Presidente è presente un’unità a tempo determinato per cui tale scelta risulta imposta dai limiti di spesa stabiliti dall’articolo 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010, in materia di lavoro flessibile.

Si può concludere affermando che non risponde al vero quanto asserito dalle OO.SS. CGIL e CISL circa la “sottrazione di consistenti risorse” dal fondo in esame e la presunta illegittimità della loro destinazione per remunerare prestazioni di lavoratori, che hanno i medesimi diritti del restante personale.

Ciò che sembra incomprensibile è la posizione delle sigle sindacali che istituzionalmente dovrebbero difendere i diritti di tutti i lavoratori, anziché quelli di una sola parte o proporre soluzioni tecniche improvvisate e tecnicamente improbabili, come quella di attingere risorse dal bilancio 2012 ad esercizio già concluso.

Il tutto nel corso di una situazione difficile per le Province sarde che, nelle diverse articolazioni dovrebbero far fronte comune per sostenere imponenti processi riorganizzativi in grado di travolgere l’Ente, se non debitamente trattati”.