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Ex Miniere: grandi opportunità per il turismo

Ex Miniere: grandi opportunità per il turismo
Ex Miniere: grandi opportunità per il turismo
Dénise Meloni

Pubblicato il 05 July 2017 alle 18:28

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Iglesias, 09 luglio 2017– “Le ex miniere hanno un ruolo importante nei progetti di sviluppo economico dei diversi territori della Sardegna e ci sono già esempi positivi di fruizione dei siti. Grazie alla collaborazione tra Regione, Parco Geominerario, IGEA e Comuni, alcune ex miniere del Sulcis Iglesiente che fino a qualche anno fa erano inaccessibili, oggi fanno registrare migliaia di visitatori, non solo nel periodo estivo. Siamo sulla strada giusta, ma non basta: occorre andare avanti in modo più incisivo”.

Lo ha detto l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, illustrando a Porto Flavia, nel comune di Iglesias, le iniziative della Giunta in materia. All’incontro erano presenti anche il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura, Simone Franceschi, il commissario del Parco Geo Minerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di IGEA, Michele Caria. I numeri relativi ai visitatori dell’ex miniera di Porto Flavia e della Grotta di Santa Barbara sono da record: 59.620 ingressi in due anni e mezzo.

A Porto Flavia nel 2015, gli ingressi sono stati oltre 18 mila; nel 2016, oltre 24 mila; nei primi sei mesi di quest’anno quasi 11 mila, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ottimi riscontri anche per il sito della Grotta di Santa Barbara, che due anni fa era ancora chiuso al pubblico. Con la riapertura ai visitatori, gli ingressi del 2016 sono stati 4.256 e per i primi sei mesi di quest’anno si registra un aumento dell’8.4%. “È stato fatto un gran lavoro insieme a IGEA e Comune di Iglesias – ha detto l’assessora Piras – la gestione e il recupero dei siti hanno comportato un notevole impegno anche in termini finanziari. Ma, considerati i risultati, possiamo dire che ne è valsa la pena e abbiamo vinto la sfida. Il ‘gioco di squadra’ tra enti e istituzioni è stato fondamentale. Quando abbiamo iniziato a togliere la destinazione mineraria dei beni per consegnarli ai Comuni sapevamo di andare incontro a quanto ci era stato più volte richiesto dalle comunità locali. Affidando al Comune di Iglesias la possibilità di sfruttare in chiave turistica i siti minerari – ha aggiunto l’assessora Pirasabbiamo fatto una cosa di buon senso. Ampliare l’offerta turistica, non solo mare ma anche cultura e storia del nostro patrimonio minerario, significa poter destagionalizzare e garantire un maggior afflusso di turisti soprattutto nei periodi di ‘spalla’ come l’autunno e la primavera. E significa anche possibilità di sviluppare attività ricettive e di ristorazione. Cioè, creare le condizioni per nuove iniziative imprenditoriali e nuova occupazione”.

L’assessora dell’Industria ha ricordato il grande sforzo compiuto da IGEA, alla quale spetta sempre la custodia e la messa in sicurezza delle ex miniere, e ha quindi sottolineato il ruolo decisivo che il Parco Geominerario, uno tra i parchi nazionali più estesi ed eterogenei d’Italia, deve esercitare nella fase di valorizzazione dei siti, dislocati in ben otto aree su una superficie complessiva di 3.500 chilometri quadrati. “Sempre di più – ha concluso l’assessora Piras – i turisti amano approfondire e conoscere la storia dei luoghi in cui trascorrono le vacanze, oltre ad apprezzare il paesaggio e visitare i siti. E la storia della Sardegna non può prescindere dal racconto delle attività legate all’estrazione mineraria che nel corso dei secoli hanno caratterizzato il tessuto sociale ed economico di tante zone, in particolare del Sulcis Iglesiente”.