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Mistero YMCA al Lido del Sole

Mistero YMCA al Lido del Sole
Mistero YMCA al Lido del Sole
Patrizia Anziani

Pubblicato il 08 October 2017 alle 13:26

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Olbia, 8 ottobre 2017- Durante una delle nostre ricerche sulla Olbia che fu, ci è capitata tra le mani una fotografia - ritagliata sicuramente da un libro- raffigurante una serie di ordinatissime casette chiare e con la scritta esplicativa "YMCA al Lido del Sole prima del 1962"( vedi sotto). Dal momento che quelli raffigurati sembrano i tipici casotti in legno di pertinenza dello stabilimento balneare, il documento ci ha suggerito di fare una piccola indagine al riguardo.

campeggio prima del 1962

L'acronimo YMCA(Young Men’s Christian Association), diede anche il titolo al famosissimo brano eseguito dall'esplosivo e pittoresco gruppo americano deiVillage People,il quale nel 1978 scalò le classifiche mondiali della disco music e da allora,al ritmo delle sue trascinanti note, continua a far ballare milioni di persone.

In realtà, la YMCAè un’organizzazione cristiana ecumenica internazionale, fondata a Londra nel 1884 da George Williams insieme ad un gruppo di suoi amici cristiano-evangelici. Diffusain 119 paesi del mondo, in Italia fin dal 1946 ha adottato la sua Dichiarazione Costitutiva, assicurando che“Le Associazioni Cristiane dei Giovani – YMCA – sono libere Associazioni, indipendenti da ogni altra organizzazione civile o religiosa, composte di giovani, i quali intendono promuovere lo sviluppo della loro personalità fisica, intellettuale, sociale e spirituale, nella fede e nella vita cristiana, secondo i convincimenti e le tradizioni di ciascuno.Esse sono riunite in una Federazione Nazionale, diretta da un Comitato Nazionale, ed affiliata all’Alleanza Mondiale delle YMCA con sede in Ginevra”. Tante sonole famiglie che aderiscono a questa associazione e tanti sono stati i giovani che si sono avvicendati per trascorrere le loro vacanze estive presso le loro strutture.Per un trentennio efino agli anni Ottanta, la YMCA ha avuto uno dei suoi campi estivi anche ad Olbia,realizzato proprio nell'angolo più estremo ed appartato del Lido del Sole, una delle spiagge più note agli olbiesi.
Il primo turno della stagione estiva al campeggio era anche il più temuto, perchéconsisteva innanzitutto nelle grandi pulizie dell'area. Si cominciava con il diserbo della vegetazione invasiva cresciuta durante l’inverno. Poi si aprivano i bungalows che venivano imbiancati, puliti, disinfettatie disinfestati dalle zanzare.Si riattaccavano le utenze elettriche, si scaricavano le derrate alimentari dei fornitori eveniva attivata la mensa. Da ultimo si montava la tettoia della zona d’ombra"su quella fastidiosissima sabbia in granella, da cremolato Algida alla quale i miei piedi non si sarebbero mai abituati."
zona+d'ombra
La giornata tipo al Camp cominciava con la sveglia alle07.30 poi alle 08.00 l'alzabandiera;08.10 colazione ;08.45 pulizia campo; 10.00 attività sportive; 13.00 pranzo; 14.00 siesta; 16.00 merenda; 16.30 attività ricreative;18.45 doccia;19.30 ammainabandiera;20.00 cena;21.00 attività serali;22.30 cadetti a letto ed infine alle 23.00 tutti a nanna.
Ogni 15 giorni c'era il cambio turno e chi lo terminava ovviamente finiva le vacanze e se ne tornava a casa.Le diverse ore della giornata della partenza si trascorrevanotra pianti e abbracci,"150 ragazzi e ragazze si giuravano amore eterno, eterna amicizia, si scambiavano magliette, vestiti, indirizzi e numeri di telefono manco partissimo per Marte e la cosa andava avanti per delle ore, fino a che non arrivava il pullman e il turno veniva strappato a forza ( come carne viva) e messo sul vagone della deportazione. La partenza avveniva verso “le cinco de la tarda”, dopo la siesta e dopo el merendero olè! quel giorno si portavano i tavoli e le panche sulla spiaggia e si mangiava così tutti insieme in un'unica tavolata infinita ... "
gruppo mensa
In certe calde serate estive di quegli anni spensierati, non era difficile udire ungrido collettivo, quasi un richiamo di battaglia, propagarsinell'aria del golfo.Erano quei giovani che, finito il loro turno delle vacanze YMCA ed imbarcatisi la sera per Civitavecchia, si sporgevano dagli spalti del traghetto che si avviava ancora lento, seguendo il canale segnato dalle boe, e giunti all'altezza del faro, grosso modo davanti alla spiaggia del Lido del Sole, urlavano a squarciagola un ritornello che finiva conun "zighe ciaa!!Zighe ciaa!! Ciaa!! Ciaa!! BUMM!!!" interrotto dalle risate miste a lacrime e lanciato conquanto più fiato avevano nei polmoni, a salutare i ragazzi "più fortunati" che calcavano il suolo sardo, quelli rimasti al campeggio, che a loro volta, davanti ai fuochi accesi in spiaggia, rispondevano saltando, urlando e sbracciandosi.
Per trent'anni quell'incantevole angolo di golfo, è stato luogo di formazione, gioie, incontri.
Ha preparato ragazzi e ragazze al rispetto reciproco, alla convivenza di gruppo, alla disciplina, all'amore ed alla fratellanza.
C__Documents
Molti sono gli amori e le amicizie, i futuri matrimoni, sbocciati alla YMCA Camp del Lido del Sole. Tantissimi di questi sodalizi sono rimasti saldi nel tempo. Alcuni, allora giovanotti spensierati, ed ora già nonni, continuano ad organizzare rimpatriate e cene con i vecchi amici. Si danno appuntamento attraversoi social network ed un blog ideato e curato da un ex leader poco più che cinquantenne, Salvatore Prato: lo"YMCA blog web memories".
Qui numerosi, nostalgici o goliardici raccontiaprono finalmente una finestra su un mondo per noi olbiesi quasi misterioso, fatto di amicizie, amori e sogni di adolescenti in vacanza. A noi, che mai abbiamo provato un'esperienza allo YMCA Camp, rimarranno solo alcuni vaghi ricordi di infanzia o gioventù, primi fra tutti la forte curiosità nel vedere quei giovani con lo zainetto in fila indiana, durante le loro numerose escursioni.Se per Salvatore, che visse quell'esperienza in prima persona "...inomi dei posti più gettonati, nei quali eravamo di casa, ascendono ancora alle mie orecchie quasi fossero suoni di luoghi mitici tipo Katmandù, Marrakech, ma forse più prosaicamente: Isoletta, Roccioni, Villaggio dei Tedeschi, Capo Ceraso, Porto Istana,la Buca,la Chiesetta, Budelli"per noi autoctoni restava l'irresistibile curiosità di sbirciare oltre quella recinzione e dentro quelle tende montate in ordine militaresco ed intrise di salsedine e arroventate dal sole.
alessandra_risolo_tenda_olbia_II_75[1]

Abbiamo contattato Salvatore Prato, Sasi per gli internauti, per soddisfare questa mia e nostra curiosità, porgendogli alcune domande. Con cortese sollecitudine lui così ci ha risposto:

Signor Salvatore, qual è stata la sensazione che ha provato quando ha letto le prime testimonianze da pubblicare suo blog?
Io, come la quasi totalità degli ex campeggisti del campeggio marinoYMCA di Olbia a Lido del Sole, provenivamo da Roma, e un mio carissimo amico mi chiese di scrivergli dei ricordi della nostra comune adolescenza. La quantità del materiale che gli inviai era tale, che mi venne poi l'idea di pubblicarloin un blog. La prima sensazione che ebbi dopo i primi riscontri fu, ed è tuttora, di estremo piacere nelritrovare dopo tanti anni delle persone con le quali condivisi un'esperienza unica che ha segnato profondamente tutti quanti noi.
È vero che qualche nome dei giovani campeggiatori è stato modificato per tutelare meglio la privacy sulla rete internet?
Sì, certamente, i nomi che in un primo tempo erano... in chiaro, sono stati tutti "corretti" per evitare delle gaffes pubbliche,alcuni di noi oggi hanno posizioni professionali di riguardo e fare una ricerca su internet e trovarsi raccontato in storie fondalmentalmente comiche non a tutti andava giù. Un paio di persone me lo hanno fatto giustamente notare e ho cambiato tutti i cognomi lasciandoli "per noi riconoscibili e facilmente individuabili" e ancora ci ridiamo su nelle cene quando ci riuniamo.
Quanti estati ha trascorso al Lido del Sole? Ha avuto qualche incarico particolare?
Sono andato al campeggio di Olbia per 8-9 anni di seguito, dal 1975. I primi due anni come "campeggista" poi divenni "leader", cioè ero responsabile di 8 ragazzi che formavano una "tenda".
Ho recuperato una foto del campeggio risalente a prima del 1962, ma qualcuno sul blog ha scritto che il villaggio è nato intorno al 1967. Può darci qualche informazione al riguardo?
Se non ricordo male i primi campeggisti arrivarono intorno al '56 o '58 e le tende non erano dove adesso sorgono i bungalow, ma mi hanno raccontato che eranonell'interno di Padrongianus, versola strada "orientale sarda" e per andare a fare il bagno a mare, due volte al giorno, si facevano 2-3 km per andare e altrettanti per tornare... eroici. Poi credo che diedero all'associazione la lingua di terra dove ancora stanno i bungalows, che non vennero costruiti subito, ma all'inizio degli anni Settanta. Il primo turno nel 1975 lo passai in una tenda militare con altri 7 ragazzi.
Si ricorda se il villaggio era aperto anche ai giovani del luogo o di qualche parte della Sardegna?
L'associazione YMCA aveva sede centrale a Roma e di conseguenza la maggior parte dei ragazzi era di Roma non credo che un ragazzo o una ragazza sarda avrebbe pagato per andare in un campeggio quando sostanzialmente abitava in zona...
L'YMCA lavorò per un periodo con ragazzi dei comuni di alcune città, ricordo dei ragazzi sardi forse provenienti dalla zona di Tempio Pausania potrebbe essere stato il 1979, più o meno.
Ha fatto amicizia o ricorda qualche sardo in particolare che le è rimasto impresso?
Ricordo un fornitore di derrate alimentari, forse si chiamava Secchi o Secci, non ricordo bene, molto simpatico. Uomo dal fisico imponente edi parola, di altri tempi. Un giorno mi raccontò che in un viaggio in Russia, si era messo a cantare "faccetta nera" nella Piazza Rossa di Mosca. Poi ricordo un autista di pullman, ciportava sempre luiin gita perchè diceva che era uno dei pochi che ci sopportava, visto il baccano che facevamo. Durante le gite di un giorno, di fatto gli autisti mangiavano per conto loro, ma quel giorno eravamo andati a Budoni einvece del solito pranzo al sacco previsto,mi offrì un pranzo al ristorante (era spesato diceva). La cosa non mancò di sollevare ampie critiche, ma gli spaghetti allo scoglio del ristorantino vista mare erano buonissimi.
Ha visto il recente video servizio sull'hotel fantasma pubblicato su OLBIA.IT?
Cosa ha provato nel vedere il degrado in cui versa il luogo che per intere generazioni di giovani è stato il sogno di mezza estate?
Deve sapere che il Campeggio di Olbia è ancora oggetto di pellegrinaggio quasi continuo, anche io ogni volta che ci passo vado a dare un'occhiata e faccio foto che poi condivido con gli altri su Facebook, e non sono il solo. Quasi tutti noi continuiamo a farlo, sicchè sappiamo esattamente in che condizioni sta il campo, e cosa ci vorrebbe per rimetterlo in operatività e che tipo di attività sociali avviarci se non fosse che siamo lontani...
© Patrizia Anziani
Tutte le foto sono tratte da"YMCA blog web memories", pertanto si ringraziano tutti coloro che a vario titolo le hanno condivise sul bog.